Papa Francesco ai parroci romani: «Accogliete anche i giovani che convivono senza sposarsi»

Papa Francesco ai parroci romani: «Accogliete anche i giovani che convivono senza sposarsi»
di Franca Giansoldati
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Giovedì 27 Settembre 2018, 19:52
Città del Vaticano – «Auspico che l’orizzonte della pastorale familiare diocesana sia sempre più vasto, assumendo lo stile proprio del Vangelo, incontrando e accogliendo anche quei giovani che scelgono di convivere senza sposarsi. Occorre testimoniare loro la bellezza del matrimonio!» Papa Francesco riunisce parroci e diaconi di Roma che hanno partecipato al corso di formazione del Tribunale della Rota e suggerisce di agire con solerzia sia quando c’è una coppia che si sta separando, che quando ci sono giovani che convivono senza essere sposati.

I giovani restano una grande preoccupazione. «Il matrimonio non è soltanto un evento ’sociale’, ma un vero Sacramento che comporta un’adeguata preparazione e una consapevole celebrazione. Il vincolo matrimoniale, infatti, richiede da parte dei fidanzati una scelta consapevole, che metta a fuoco la volontà  di costruire insieme qualcosa che mai dovrà  essere tradito o abbandonato».

Infine il capitolo separazioni. Per il Papa è meglio un processo di nullità che tanta infelicità. «Riguardo a quei coniugi che sperimentano seri problemi nella loro relazione e si trovano in crisi, occorre aiutarli a ravvivare la fede e riscoprire la grazia del Sacramento; e, in certi casi – da valutare con rettitudine e libertà interiore – offrire indicazioni appropriate per intraprendere un processo di nullità. Quanti si sono resi conto del fatto che la loro unione non è un vero matrimonio sacramentale e vogliono uscire da questa situazione, possano trovare nei vescovi, nei sacerdoti e negli operatori pastorali il necessario sostegno, che si esprime non solo nella comunicazione di norme giuridiche ma prima di tutto in un atteggiamento di ascolto e di comprensione.

L’incontro avvenuto nella basilica del Laterano è stato organizzato a seguito della riforma matrimoniale introdotta con l’Amoris Laetitia. «A tale proposito, la normativa sul nuovo processo matrimoniale costituisce un valido strumento, che richiede di essere applicato concretamente e indistintamente da tutti, ad ogni livello ecclesiale, poiché la sua ragione ultima è la salus animarum! Mi ha rallegrato apprendere che molti Vescovi e Vicari giudiziali hanno prontamente accolto e attuato il nuovo processo matrimoniale, a conforto della pace delle coscienze, soprattutto dei più poveri e lontani dalle nostre comunità ecclesiali».
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