Abusi, Papa Francesco a San Pietro: «Dio vuole che ci prendiamo cura del prossimo e di chi soffre»

Abusi, Papa Francesco a San Pietro: «Dio vuole che ci prendiamo cura del prossimo e di chi soffre»
di Franca Giansoldati
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Domenica 23 Gennaio 2022, 10:04 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 08:28

Città del Vaticano - Papa Francesco a San Pietro celebra la messa in occasione della terza Giornata della Parola di Dio, da lui istituita nel 2019 e al mondo ripete che «il culto più gradito a Dio è prendersi cura del prossimo». Proprio mentre la Chiesa è nella bufera per i risultati di una ricerca sugli abusi nella diocesi di Monaco di Baviera che ha fatto emergere negligenze nella gestione della pedofilia fino a coivolgere anche l'allora cardinale Ratzinger ed evidenziando quanto fosse sistemico il problema sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, Papa Bergoglio è sembrato estendere la sua riflessione sulla Bibbia al bisogno di non chiudersi mai in una religiosità sacrale e occuparsi sempre degli altri, di chi soffre. Una religiosità, ha detto, «che si riduce a culto esteriore, che non tocca e non trasforma la vita. La Parola ci spinge fuori da noi stessi per metterci in cammino incontro ai fratelli con la sola forza mite dell’amore liberante di Dio. Nella sinagoga di Nazaret Gesù ci rivela proprio questo: Egli è inviato per andare incontro ai poveri – che siamo tutti noi – e liberarli. Non è venuto a consegnare un elenco di norme o ad officiare qualche cerimonia religiosa, ma è sceso sulle strade del mondo a incontrare l’umanità ferita, ad accarezzare i volti scavati dalla sofferenza, a risanare i cuori affranti, a liberarci dalle catene che ci imprigionano l’anima». Tra i volti provati sicuramente anche quelli delle vittime degli abusi che spesso non hanno ricevuto attenzione da tanti vescovi. 

Nel corso della celebrazione, per la prima volta, con un nuovo rito preparato dalla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il Papa ha conferito a uomini e donne laici provenienti da diversi Paesi del mondo il ministero del Lettorato e il ministero del Catechista.

A celebrare la messa c'erano dieci cardinali, dieci vescovi e 120 sacerdoti: i concelebranti principali all'Altare della Confessione sono l'arcivescovo Rino Fisichella e il vescovo Franz-Peter Tebartz-van Elst, rispettivamente presidente e delegato per la catechesi del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova evangelizzazione.

«Proprio quando scopriamo che Dio è amore compassionevole, vinciamo la tentazione di chiuderci in una religiosità sacrale» ha ripetuto Francesco.

Hanno ricevuto il ministero del Lettorato alcuni fedeli laici provenienti da Corea del Sud, Pakistan, Ghana e da varie parti dell'Italia (Roma, Perugia, Salerno, Messina). Sono presenti, poi, per ricevere il ministero di Catechista, due laici provenienti dal Vicariato Apostolico di Yurimaguas (Peru'), in Amazzonia; due fedeli dal Brasile che gia' si occupano della formazione dei Catechisti; una donna proveniente da Kumasi, in Ghana; il presidente del Centro Oratori Romani; un laico e una laica provenienti rispettivamente da Lodz, in Polonia, e Madrid. Per motivi legati alle difficolta' a viaggiare causate dalle restrizioni sanitarie attualmente vigenti, non sono potuti venire a Roma due fedeli provenienti dalla Repubblica Democratica del Congo e dall'Uganda. 

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