Con la salma dell'ex pontefice defunto nella basilica, Papa Francesco stamattina ha deciso di tenere come al solito - senza cancellare l'udienza generale - l'incontro settimanale con i fedeli e la catechesi del mercoledì. Come se fosse un giorno come un altro. «Prima di iniziare questa catechesi vorrei che ci unissimo a quanti, qui accanto, stanno rendendo omaggio a Benedetto XVI e rivolgere il mio pensiero a lui, che è stato un grande maestro di catechesi. Il suo pensiero acuto e garbato non è stato autoreferenziale, ma ecclesiale, perché sempre ha voluto accompagnarci all’incontro con Gesù. Gesù, il Crocifisso risorto, il Vivente e il Signore, è stata la meta a cui Papa Benedetto ci ha condotto, prendendoci per mano. Ci aiuti a riscoprire in Cristo la gioia di credere e la speranza di vivere» ha detto aprendo la riflessione che è proseguita concludendo il tema del discernimento spirituale. Dalla folla presente nell'Aula Nervi, al termine della riflessione e dei saluti nelle varie lingue, un grido ripetuto, fortissimo e sentito si è alzato dalla gente presente: «Benedetto santo subito, Benedetto santo subito»
Durante la catechesi Papa Francesco ha insistito sul messaggio cristiano: «Pensando a una parabola evangelica, la grazia possiamo paragonarla al buon seme e la natura al terreno. È importante anzitutto farsi conoscere, senza timore di condividere gli aspetti più fragili, dove ci scopriamo più sensibili, deboli o timorosi di essere giudicati. La fragilità è, in realtà, la nostra vera ricchezza, che dobbiamo imparare a rispettare e ad accogliere, perché, quando viene offerta a Dio, ci rende capaci di tenerezza, di misericordia, di amore».
In piazza san Pietro l'afflusso dei fedeli per l'ultimo saluto a Ratzinger continua ad essere incessante, per il terzo giorno consecutivo, anche se meno massiccio del primo giorno.
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