Papa Francesco ai fedeli insegna a non lamentarsi troppo e a essere più ottimisti nella vita

Papa Francesco ai fedeli insegna a non lamentarsi troppo e a essere più ottimisti nella vita
di Franca Giansoldati
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Martedì 9 Aprile 2019, 11:39
Città del Vaticano - Papa Francesco stamattina, durante la messa a Santa Marta, ha incoraggiato quei cristiani pessimisti che vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto, inclini a rilevare nella vita soprattutto gli aspetti negative e catastrofici ,fino a rifugiarsi nella lamentazione. Commentava la prima lettura, tratta dal Libro dei Numeri che parla dello «spirito di stanchezza» che «toglie la speranza». Da lì il Papa ha rilevato l'errore di coloro che preferiscono il fallimento», lasciando spazio all’insoddisfazione, «campo perfetto per la semina del diavolo». Senza tenere conto che la negatività in genere produce «stanchezza».

«Noi, quando siamo in desolazione, non sopportiamo il viaggio e cerchiamo rifugio o negli idoli o nella mormorazione, o tante cose. Questo è un modello per noi - ha spiegato Papa Bergoglio -  E questo spirito di stanchezza in noi cristiani ci porta anche a un modo di vivere insoddisfatto: lo spirito di insoddisfazione. Tutto non ci piace, tutto va male. lo stesso Gesù ci ha insegnato questo quando dice di questo spirito di insoddisfazione che noi siamo come i bambini che giocano».

La scontentezza, insiste il Papa, produce negatività fino a peggiorare la vita di tanti cristiani che «vivono lamentandosi, vivono criticando, vivono nella mormorazione, vivono insoddisfatti. Il popolo non sopportò il viaggio. Noi cristiani tante volte non sopportiamo il viaggio. E la nostra preferenza è l’attaccamento al fallimento, cioè la desolazione. E la desolazione è del serpente: il serpente antico, quello del Paradiso terrestre. E’ un simbolo, qui: lo stesso serpente che aveva sedotto Eva e questo è un modo di far vedere il serpente che hanno dentro, che morsica sempre nella desolazione».







 
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