Papa Francesco: «Salario minimo e riduzione dell'orario di lavoro per tutti»

Papa Francesco: «Salario minimo e riduzione dell'orario di lavoro per tutti»
di Franca Giansoldati
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Sabato 16 Ottobre 2021, 15:49 - Ultimo aggiornamento: 15:57

Città del VaticanoPapa Francesco tuona contro un sistema economico mondiale che strangola i poveri e chiede ai governi la riduzione della giornata lavorativa e il reddito minimo per i poveri. Una ipotesi economica contenuta in un articolato discorso che rivolge via zoom ai Movimenti Popolari, basandosi sui dati e le proiezioni sociali dell'Onu.

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Il videomessaggio del Papa

Il videomessaggio che il Papa ha inviato ai partecipanti del IV Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari (EMMP), che si svolge online, spiega nel dettaglio perché governi e istituzioni mondiali dovrebbero andare in questa direzione. «Questo sistema, con la sua logica implacabile del guadagno, sta sfuggendo a ogni controllo umano.

È ora di frenare la locomotiva, una locomotiva fuori controllo che ci sta portando verso l’abisso. Siamo ancora in tempo». 

Tanto per cominciare, evidenzia, il reddito minino (l’RMU) o salario universale è utile affinchè «ogni persona in questo mondo possa accedere ai beni più elementari della vita». Francesco aggiunge che è «giusto lottare per una distribuzione umana di queste risorse. Ed è compito dei Governi stabilire schemi fiscali e redistributivi affinché la ricchezza di una parte sia condivisa con equità, senza che questo presupponga un peso insopportabile, soprattutto per la classe media – generalmente, quando ci sono questi conflitti, è quella che soffre di più –. Non dimentichiamo che le grandi fortune di oggi sono frutto del lavoro, della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnica di migliaia di uomini e donne nel corso di generazioni».

«Cari poeti sociali»

I partecipanti del Movimenti Popolari li chiama “cari poeti sociali”. Si tratta di cartoneros, ambulanti, braccianti, disoccupati, campesinos, precari e a loro rivolge un discorso che prende spunto dalla rivoluzionaria allocuzione tenuta durante il suo viaggio in Bolivia, cinque anni fa, dove introdusse la questione delle tre 'T', terra, lavoro e un tetto sopra la testa dei poveri.

«Voi siete poeti sociali, in quanto avete la capacità e il coraggio di creare speranza laddove appaiono solo scarto ed esclusione». Alla riduzione della giornata lavorativa Francesco associa anche il reddito minimo. Ma è sull'orario di lavoro che si concentra maggiormente con  una disamina storica: «Quando i lavoratori conquistarono la giornata di otto ore non collassò nulla, come invece alcuni settori avevano previsto. Allora lavorare meno affinché più gente abbia accesso al mercato del lavoro è un aspetto che dobbiamo esplorare con una certa urgenza. Non ci possono essere tante persone che soffrono per l’eccesso di lavoro e tante altre che soffrono per la mancanza di lavoro». 

Le Nazioni Unite da tempo hanno stabilito alcune mete attraverso i cosiddetti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS). «Purtroppo non conosciute dai nostri popoli e dalle periferie; e questo ci ricorda l’importanza di condividere e di coinvolgere tutti in questa ricerca comune» annota Francesco. 

«Riaffermiamo l’impegno che abbiamo preso in Bolivia - specifica il Papa - mettere l’economia al servizio dei popoli per costruire una pace duratura fondata sulla giustizia sociale e sulla cura della Casa comune. Continuate a portare avanti la vostra agenda di terra, casa e lavoro. Continuate a sognare insieme. E grazie, grazie sul serio, perché mi lasciate sognare con voi». 

Ai governi il Papa chiede di lavorare per il bene comune. «Voglio chiedere loro il coraggio di guardare ai propri popoli, di guardare negli occhi la gente, e il coraggio di sapere che il bene di un popolo è molto più di un consenso tra le parti ».

 

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