Aumenta nel mondo la persecuzione contro i cristiani, 1 su 7 vive in una nazione dove sono violati diritti

Aumenta nel mondo la persecuzione contro i cristiani, 1 su 7 vive in una nazione dove sono violati diritti
di Franca Giansoldati
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Giovedì 22 Novembre 2018, 16:53
Città del Vaticano  - I numeri sono allarmanti. Nel mondo un cristiano su 7 vive in un Paese di persecuzione. Il numero complessivo dei cristiani perseguitati è stimato attorno ai 300 milioni. Si tratta della religione più perseguitata del pianeta. Il fondamentalismo islamico è presente in 22 nazioni. È quanto emerge dalla quattordicesima edizione del Rapporto sulla libertà religiosa di Aiuto alla Chiesa che soffre, presentato questa mattina all'Ambasciata italiana presso la Santa Sede. Nel periodo preso in esame dal rapporto, dal giugno 2016 al giugno 2018, si riscontra un aumento delle violazioni in molti Stati. Si va dalle pesanti oppressioni, alla pena di morte prevista per chi offende il Corano, come nel caso di Asia Bibi, in Pakistan, fino alle limitazioni burocratiche a cui sono sottoposte le minoranze.  In totale sono stati identificati 38 Paesi in cui si registrano "gravi o estreme violazioni".  Ventuno Paesi sono classificati come di persecuzione: Afghanistan, Arabia Saudita, Bangladesh, Birmania, Cina, Corea del Nord, Eritrea, India, Indonesia, Iraq, Libia, Niger, Nigeria, Pakistan, Palestina, Siria, Somalia, Sudan, Turkmenistan, Uzbekistan e Yemen. Diciassette invece sono luoghi di discriminazione: Algeria, Azerbaigian, Bhutan, Brunei, Egitto, Federazione Russa, Iran, Kazakhistan, Kirghizistan, Laos, Maldive, Mauritania, Qatar, Tagikistan, Turchia, Ucraina e Vietnam.

Il 61% della popolazione mondiale vive in Paesi in cui non vi è rispetto per la libertà religiosa. A presentare il rapporto il cardinale Mauro Piacenza, e Alfredo Mantovano, rispettivamente presidente di Acs-Italia. «La impervia, perché menzognera, strada che soprattutto nell’Occidente secolarizzato presume di risolvere le tensioni a tema religioso con l’eliminazione del fattore religioso stesso dall’orizzonte culturale e sociale - ha detto Piacenza - è da considerarsi un vicolo cieco. Uno stato realmente progredito non è quello nel quale viene limitata la libertà religiosa, ma dove trova adeguati spazi di sviluppo nel rispetto della tradizione sociale e culturale. Se non si teme la verità, non si può temere la libertà».

In Europa avanza l’antisemitismo, rileva ancora il Rapporto, sottolineando inoltre l’ondata di attacchi terroristici – motivati anche da odio religioso – che tra il 2016 e il 2018 hanno colpito l’Occidente, e in particolare il nostro continente, dimostrando che la minaccia posta dall’estremismo è ormai divenuta universale, imminente e onnipresente. Il report di Acs evidenzia infine la cortina di indifferenza dietro la quale le vulnerabili comunità di fede continuano a soffrire, ignorate da un Occidente secolarizzato. La maggior parte dei governi occidentali non ha infatti fornito l’assistenza necessaria alle “comunità di sfollati che desiderano tornare a casa nelle rispettive nazioni dalle quali sono stati costretti a fuggire.


 
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