Città del Vaticano – Colpo di scena all'Ordine di Malta. Il Papa ha nominato il neo cardinale Silvano Tomasi suo Delegato Speciale del più antico ordine cavalleresco, al posto del cardinale Becciu, con il compito di fare da garante alla imminente elezione del Gran Maestro nonché arbitro del processo di riforma costituzionale in corso. «Ella godrà di tutti i poteri necessari per decidere le eventuali questioni che dovessero sorgere» scrive il Papa in una lettera, aggiungendo che Tomasi sarà anche il suo “esclusivo portavoce” papale «per tutto ciò che attiene alle relazioni tra il Vaticano e l’Ordine».
L'incarico di Delegato era vacante dopo che Francesco, un mese fa, aveva silurato il cardinale Becciu che, oltre a presiedere la congregazione dei Santi, aveva anche l'incarico di Delegato Speciale, un mandato delicatissimo resosi necessario per le lotte intestine all'ordine di Malta esplose dopo lo scontro tra l'ex Gran Maestro Festing (costretto anch'egli alle dimissioni dal Papa) e il Gran Cancelliere, Boeselager.
Si trattava sostanzialmente uno scontro tra due visioni contrapposte, scoppiato sull'affaire della distribuzione di profilattici in zone di guerra e sulla natura di una misteriosa eredità milionaria.
Con la morte dell'ultimo Gran Maestro, Giacomo dalla Torre sono riprese le ostilità tra il blocco tedesco (guidato da Boeselager) e quello francese e inglese. Gli italiani risultano spaccati. All'orizzonte ci sono le elezioni fissate per la prossima settimana, anche se il Covid ci ha messo lo zampino rendendo tutto ancora più ingarbugliato, visto che i cavalieri professi (cioè gli elettori che hanno emesso i voti di castità, povertà e obbedienza) abitando quasi tutti all'estero e avendo tutti una certa età sono praticamente impossibilitati a prendere aerei, con il rischio di contagiarsi.
Due giorni fa un gruppo di cavalieri professi ha mandato un SOS al cardinale Braz De Aviz, prefetto della congregazione dei Religiosi (e dunque competente anche in materia di Ordine di Malta) di intervenire immediatamente per rimandare l'elezione del Gran Maestro fissata dal 7 al 9 novembre. I cavalieri avvertono allarmati il cardinale che a causa del Covid e delle restrizioni imposte, in quei giorni a Roma non ci sarebbe il quorum richiesto per l'elezione. Che almeno 55 cavalieri sono impossibilitati a viaggiare. Pertanto non solo le elezioni sarebbero invalide, ma anche che chi gestisce l'ordine in questo momento non può ignorare richieste tese a far slittare il Consiglio Compito di Stato a tempi migliori.
Il Gran Cancelliere Boeselager, invece, ormai forte della nomina del neo cardinale Tomasi, indicato come suo alleato in questo frangente, è sicuro che l'elezione sarebbe tecnicamente possibile perchè la legge canonica lo permettere. I cavalieri elettori denunciano, invece, la possibilità di invalidare tutto anche perché, in queste condizioni, il Gran Maestro potrebbe essere eletto da cavalieri che non sono professi.
In ballo, oltre alle elezioni di un Gran Maestro (o di una figura momentanea fino alla votazione delle nuove costituzioni) c'è la natura stessa dell'ordine di Malta. Una ampia parte di cavalieri professi contestano la deriva che avrebbe preso negli ultimi anni l'Ordine con il rischio di assomigliare a una specie di Ong, attraverso una laicizzazione strisciante. Sono stati firmati e sottoscritti anche documenti che sono stati inviati, in passato, al Papa.
La riforma delle costituzioni dovrebbe tenere conto del rinnovamento della vita religiosa dei cavalieri professi, attualmente sempre più anziani e in minoranza. Il lavoro impostato dal cardinale Becciu, di fare ritrovare all'Ordine le radici spirituali, potrebbe essere cancellato dal nuovo Delegato, il neo cardinale Tomasi, grande amico di Parolin, il Segretario di Stato. La prossima mossa adesso spetterà a lui.