Papa Francesco, omelia per Ratzinger: «Fedele amico di Dio, che la tua gioia sia perfetta»

Francesco appare un po' scuro in volto mentre le litanie echeggiano sulla piazza avvolta nella nebbia

Papa Francesco, omelia per Ratzinger: «Fedele amico di Dio, che la tua gioia sia perfetta»
di Franca Giansoldati
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Giovedì 5 Gennaio 2023, 10:03 - Ultimo aggiornamento: 6 Gennaio, 00:01

Città del Vaticano – Una omelia breve e semplice in cui il nome dell'ingombrante predecessore spunta solo una volta. Un passaggio alla fine del testo. «Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce!». Papa Francesco in carrozzella sul sagrato di San Pietro, davanti a più di 60 mila persone presenti in piazza, legge l'orazione funebre preparata per dare l'ultimo saluto al grande teologo Joseph Ratzinger.

Francesco appare un po' scuro in volto mentre le litanie echeggiano sulla piazza avvolta nella nebbia.

Francesco cita quattro volte le opere di Benedetto XVI, tra cui la prima enciclica, Deus Caritas Est, Dio è amore, per tratteggiare la meditazione spirituale in cui evidenzia l'affidamento di Ratzinger alla bontà di Dio e la dedizione totale del Papa Emerito alla missione di Cristo.

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«Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito è l’invito e il programma di vita che sussurra e vuole modellare come un vasaio il cuore del pastore, fino a che palpitino in esso i medesimi sentimenti di Cristo Gesù. Dedizione grata di servizio al Signore e al suo Popolo – sottolinea Francesco - che nasce dall’aver accolto un dono totalmente gratuito: “Tu mi appartieni... tu appartieni a loro”, balbetta il Signore; “tu stai sotto la protezione delle mie mani, sotto la protezione del mio cuore. Rimani nel cavo delle mie mani e dammi le tue”. È la condiscendenza di Dio e la sua vicinanza capace di porsi nelle mani fragili dei suoi discepoli per nutrire il suo popolo e dire con Lui: prendete e mangiate, prendete e bevete, questo è il mio corpo che si offre per voi”. Ripete quanto sia stata costante la dedizione nella predicazione. “ Come il Maestro, porta sulle spalle la stanchezza dell’intercessione e il logoramento dell’unzione per il suo popolo, specialmente là dove la bontà deve lottare e i fratelli vedono minacciata la loro dignità. In questo incontro di intercessione il Signore va generando la mitezza capace di capire, accogliere, sperare e scommettere al di là delle incomprensioni che ciò può suscitare».

 

Papa Francesco sul sagrato presiede i funerali di Ratzinger

Francesco evoca così il “nostro fratello” e lo affida alle mani del Padre, poi rammenta San Gregorio Magno, dottore della Chiesa, e un suo pensiero in particolare: «In mezzo alle tempeste della mia vita, mi conforta la fiducia che tu mi terrai a galla sulla tavola delle tue preghiere, e che, se il peso delle mie colpe mi abbatte e mi umilia, tu mi presterai l’aiuto dei tuoi meriti per sollevarmi».

Infine un grazie: «siamo qui con il profumo della gratitudine e l’unguento della speranza per dimostrargli, ancora una volta, l’amore che non si perde; vogliamo farlo con la stessa unzione, sapienza, delicatezza e dedizione che egli ha saputo elargire nel corso degli anni. Vogliamo dire insieme: Padre, nelle tue mani consegniamo il suo spirito». La piazza applaude a lungo, spontaneamente e prima che il feretro venga preso in carico dai dodici gentiluomini per essere portato nelle Grotte Vaticane, spuntano cartelli con su scritto: Santo subito, Papa Benedetto grazie. 

Infine Papa Francesco per la prima volta da quando Ratzinger è morto, si è avvicinato al feretro per benedirlo e pregare un attimo in silenzio. Infine la cerimonia privatissima della tumulazione nelle Grotte Vaticane affidata al cardinale Re. Papa Francesco è tornato alle sue faccende quotidiane a Santa Marta. Nel piccolo stato pontificio non è stato decretato il lutto e così tutte le attività commerciali - dai musei vaticani ai magazzini alla farmacia, sono riprese poco dopo. 

Un cardinale rientrando in casa dopo avere celebrato in piazza san Pietro il funerale assieme a più di 120 porporati sintetizza la giornata storica con una battuta al vetriolo: «il pontificato di Francesco inizia praticamente oggi, anche se non so se sarà così semplice liberarsi del fantasma del grande teologo e della sua capacità di non scendere a compromessi con le ideologie e le mode progressiste».

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