Durante l’udienza nella Sala Clementina agli organizzatori e gli artisti del Concerto di Natale in Vaticano, una iniziativa benefica a favore della Fondazione pontificia Scholas Occurrentes e della Fondazione salesiana Missioni Don Bosco Francesco ha affrontato l’argomento partendo dal legame tra la carità e il Natale. «Quest’anno, in particolare, ci chiama ariflettere sulla situazione di tanti uomini, donne e bambini del nostro tempo - migranti, profughi e rifugiati - in marcia per fuggire dalle guerre, dalle miserie causate da ingiustizie sociali e dai cambiamenti climatici. Per lasciare tutto - casa, parenti, patria - e affrontare l’ignoto, bisogna avere patito una situazione molto pesante!», ha rimarcato Francesco. Una situazione che gli ha ricordato quella della Sacra Famiglia «quando l’ira violenta di Erode si abbatté sul territorio di Betlemme e la Santa Famiglia di Nazareth visse l’angoscia della persecuzione e, guidata da Dio, si rifugiò in Egitto. Il piccolo Gesù ci ricorda così che la metà dei profughi di oggi, nel mondo, sono bambini, incolpevoli vittime delle ingiustizie umane».
© RIPRODUZIONE RISERVATA