«Porto nel cuore la visita che ho appena compiuto negli Emirati Arabi Uniti e la calorosa accoglienza che ho ricevuto. Ho incontrato un Paese moderno, che guarda al futuro, senza dimenticare le radici. Un Paese dove si cerca di trasformare in fatti e iniziative concrete le parole tolleranza, fratellanza, rispetto reciproco, libertà. Ho visto che anche nel deserto i fiori germogliano e crescono». Ha detto, aggiungendo che i temi fondamentali al centro del dibattito rimandano a una domanda centrale: «quale tipo di mondo vogliamo costruire insieme? È un interrogativo – ha aggiunto - che ci porta a lavorare pensando ai popoli e alle persone più che ai capitali e agli interessi economici; una domanda che non guarda all’immediato domani ma all’avvenire, alla responsabilità che grava su di noi: trasmettere questo nostro mondo a chi verrà dopo di noi, preservandolo dal degrado ambientale e, prima ancora, morale. In realtà non si può parlare di sviluppo sostenibile senza solidarietà. Potremmo persino dire che il bene, se non è comune, non è veramente bene».
La notizia sull'intervento del Papa è stata data dallo sceicco Mohammed Bin Abdullah Al Gergawi, uno degli organizzatori del summit sotto il patrocinio dello sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, lo stesso che aveva dato il benvenuto ad Abu Dhabi al Papa la scorsa settimana.
I temi principali delle discussioni del vertice sono il cambiamento climatico, le politiche fiscali nel contesto delle economie odierne, l'innovazione e riforma dei servizi governativi e infine la riconciliazione sociale nei post-conflitti. I dibattiti si svolgeranno all'interno di sette aree: il futuro della tecnologia e il suo impatto sui governi; la salute e qualità della vita; l'ambiente e cambiamenti climatici; istruzione e mercato del lavoro; commercio e cooperazione internazionale; società e politica; e il futuro dell'informazione e della comunicazione tra governo e società.
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