Sant'Egidio in campo per la pace, anche Macron e Mattarella al convegno alla Nuvola di Roma

Sant'Egidio in campo per la pace, anche Macron e Mattarella al convegno alla Nuvola di Roma
di Franca Giansoldati
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Martedì 11 Ottobre 2022, 19:11 - Ultimo aggiornamento: 19:27

Città del Vaticano – La guerra in Ucraina, la rappresaglia della Russia, il mondo del pacifismo lacerato, il pericolo di un conflitto nucleare: tutto questo farà da sfondo alla iniziativa di Sant'Egidio che vedrà al Colosseo anche Papa Francesco - martedì 25 ottobre – all'incontro di preghiera per la pace con i rappresentanti delle grandi religioni mondiali dal titolo "Il grido della pace". Per dare l'idea della complessità del momento e di come anche le religioni hanno un peso nello scacchiere internazionale anche in questa edizione curata dalla diplomazia parallela d'Oltretevere non ci saranno i buddisti tibetani del Dalai Lama,visto che la loro presenza irrita la Cina. Così, ancora una volta, il mondo buddista sarà rappresentato solo da esponenti giapponesi. Tra gli invitati, inoltre, figurano sulla carta anche rappresentanti delle Chiese di Kiev e di Mosca anche se questi ultimi non si sa se parteciperanno. I rapporti tra il Patriarca Kirill e il Papa sono ai minimi storici a causa della guerra. «Sono invitati russi e ucraini: la Chiesa greco-cattolica ucraina e la Chiesa di Mosca. La situazione si sta complicando sul terreno ma gli inviti sono partiti, poi decideranno loro chi saranno i rappresentanti» ha detto Marco Impagliazzo, leader di Sant'Egidio.

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Alla tre giorni, dal 23 al 25 ottobre alla Nuvola dell'Eur, a Roma, come leader politici interverranno invece il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente nigerino Mohamed Bazoum.

L'invito a Macron, ha spiegato Impagliazzo, è "per il ruolo ricoperto in questo periodo di guerra di tenere un canale aperto di colloquio coi russi e anche per la rilevanza di questa figura all'interno della Ue". Alla domanda sul motivo per cui non sono stati invitati altri leader politici, Impagliazzo ha risposto: «Se si invitano troppe personalità, si rischia poi di fare troppa confusione».

A metà novembre nel frattempo sta prendendo corpo una grande manifestazione a Roma per la pace. Anche la Comunità di Sant'Egidio prenderà parte anche alla manifestazione organizzata dalla società civile – in una data indicata tra il 12 o il 19 - per chiedere che l'Italia si faccia promotrice di una conferenza di pace per l'Ucraina. La manifestazione dovrà essere "apolitica e senza bandiere di partito" sostengono gli organizzatori provenienti dall'associazionismo, tra cui Acli e Arci. A precederla sarà, dal 21 al 23 ottobre, una tre giorni organizzata in diverse città dalla Rete per la pace e il disarmo.

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All'evento aderisce anche il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. Nel frattempo giovedì ci sarà un sit-in del Pd davanti all'ambasciata russa. Al sit-in aderiscono anche i Radicali Italiani. Il segretario Massimiliano Iervolino: «Non ci può essere pace senza giustizia. Oggi, incredibilmente, in molti evocano la pace mettendo sullo stesso piano aggressori e aggrediti, senza individuare responsabilità che sono lampanti: bombardamenti sui civili, distruzione, stupri, deportazioni, fosse comuni, torture, bambini trasferiti in Russia... tutto questo ha un solo mandante: Vladimir Putin. Ecco perché sosteniamo con una raccolta firme l'incriminazione del dittatore russo alla Corte Penale Internazionale dell'Aja. Finalmente anche altri hanno capito che occorre far sentire la voce di chi invoca una pace giusta, che significa la cessazione delle ostilità russe e la liberazione del territorio ucraino. Per questo abbiamo aderito all'iniziativa del Movimento europeo di azione nonviolenta e parteciperemo alla manifestazione indetta per giovedì 13 alle 18.30 nei pressi dell'ambasciata russa».

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