Papa Francesco ai governi: «Il sistema sociale va ripensato e tarato più sui poveri»

Papa Francesco ai governi: «Il sistema sociale va ripensato e tarato più sui poveri»
di Franca Giansoldati
4 Minuti di Lettura
Lunedì 14 Giugno 2021, 11:37 - Ultimo aggiornamento: 14:40

Città del Vaticano – Il mondo post Covid in via di costruzione pressa governi e istituzioni internazionali a ripensare alla svelta un «differente approccio alla povertà». E' una sfida importante e ineludibile, dice Papa Francesco, perchè servirà ad arrivare a disegnare un «modello sociale capace di andare incontro alle nuove forme di povertà che investono il mondo e che segneranno in maniera decisiva i prossimi decenni».

Il messaggio per la Giornata Mondiale dei Poveri che si svolgerà il 14 novembre veicolato stamattina servirà come base per una road map capace di sintetizzare le due encicliche Laudato Si e Fratelli Tutti: senza una revisione dei modelli di sviluppo finora adottati difficilmente si potrà far fronte alle nuove povertà che il covid sta mettendo in luce, a cominciare da imponenti masse di poveri pronte ad emigrare per cercare un futuro migliore e all'aumento del divario tra paesi ricchi, in grado di avere sistemi sanitari efficienti e paesi poveri esposti potenzialmente in futuro ad altri contagi. 

Scrive il Papa: «Sembra farsi strada la concezione secondo la quale i poveri non solo sono responsabili della loro condizione, ma costituiscono un peso intollerabile per un sistema economico che pone al centro l’interesse di alcune categorie privilegiate.

Un mercato che ignora o seleziona i principi etici crea condizioni disumane che si abbattono su persone che vivono già in condizioni precarie. Si assiste così alla creazione di sempre nuove trappole dell’indigenza e dell’esclusione».

Il messaggio è stato presentato da monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione ed organizzatore della Giornata Mondiale che si celebrerà in Vaticano così come in tutte le diocesi del pianeta. 

In un passaggio del documento il Papa scrive che la variegata categoria dei poveri non è composta da «persone esterne alla comunità, ma da fratelli e sorelle con cui condividere la sofferenza, per alleviare il loro disagio e l’emarginazione, perché venga loro restituita la dignità perduta e assicurata l’inclusione sociale necessaria. D’altronde, si sa che un gesto di beneficenza presuppone un benefattore e un beneficato, mentre la condivisione genera fratellanza. L’elemosina, è occasionale; la condivisione invece è duratura».

E proprio la differenza tra un semplice gesto di carità occasionale e un atto che invece presuppone una attenzione sistemica e continuata verso i più fragili della società. Francesco mette in luce di come i poveri di ogni condizione e ogni latitudine «ci evangelizzano, perché permettono di riscoprire in modo sempre nuovo i tratti più genuini del volto del Padre». 

« È necessario che tutti ci lasciamo evangelizzare da loro. La nuova evangelizzazione è un invito a riconoscere la forza salvifica delle loro esistenze e a porle al centro del cammino della Chiesa. Siamo chiamati a scoprire Cristo in loro, a prestare ad essi la nostra voce nelle loro cause, ma anche ad essere loro amici, ad ascoltarli, a comprenderli e ad accogliere la misteriosa sapienza che Dio vuole comunicarci attraverso di loro. Il nostro impegno non consiste esclusivamente in azioni o in programmi di promozione e assistenza; quello che lo Spirito mette in moto non è un eccesso di attivismo, ma prima di tutto un’attenzione rivolta all’altro considerandolo come un’unica cosa con sé stesso. Questa attenzione d’amore è l’inizio di una vera preoccupazione per la sua persona e a partire da essa desidero cercare effettivamente il suo bene» 

Nel testo del documento, in un passaggio, si citano anche le donne così tanto discriminate e tenute lontano dai posti di responsabilità: «nelle pagine dei Vangeli sono invece protagoniste nella storia della rivelazione. Ed è eloquente l’espressione conclusiva di Gesù, che associa questa donna alla grande missione evangelizzatrice: «In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto» (Mc 14,9).

© RIPRODUZIONE RISERVATA