Raweh, emiratino di nascita ma italiano di adozione - ha studiato a Bologna per poi andare nel Regno Unito a lavorare - in passato ha avuto modo di conoscere personalmente Papa Francesco. «E' stato due anni fa, durante una udienza del mercoledì sul sagrato di piazza San Pietro. Ero andato assieme ad un gruppo di medici. Quando gli ho raccontato la mia storia e l'impegno per i poveri ha preso le mie mani tra le sue e le ha benedette. E' un uomo saggio, Papa Francesco e umanamente speciale». Negli Emirati il professor Raweh ritorna regolarmente per portare avanti un programma umanitario dedicato a persone che altrimenti non potrebbero permettersi interventi chirurgici tanto complessi. Il programma ha il supporto della Croce Rossa emiratina e la fondazione dello sceicco Mohammed Bin Rashid.
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