Suggerisce il Pontefice: «Alla celebre massima antica 'conosci te stessò dobbiamo affiancare 'conosci il fratellò: la sua storia, la sua cultura e la sua fede, perché non c'è conoscenza vera di sé senza l'altro. Da uomini, e ancor più da fratelli, ricordiamoci a vicenda che niente di ciò che è umano ci può rimanere estraneo. È importante per l'avvenire formare identità aperte, capaci di vincere la tentazione di ripiegarsi su di sé e irrigidirsi».
In tal senso, spiega il Papa, «investire sulla cultura favorisce una decrescita dell'odio e una crescita della civiltà e della prosperità: educazione e violenza sono inversamente proporzionali. La giustizia - aggiunge Francesco - è la seconda ala della pace, la quale spesso non è compromessa da singoli episodi, ma è lentamente divorata dal cancro dell'ingiustizia. Pace e giustizia sono inseparabili: la pace muore quando divorzia dalla giustizia, ma la giustizia risulta falsa se non è universale. Una giustizia indirizzata solo ai familiari, ai compatrioti, ai credenti della stessa fede è una giustizia zoppicante, è un'ingiustizia mascherata».
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