I vescovi tedeschi rompono un tabù, eleggono una donna come Segretaria Generale dell'episcopato

I vescovi tedeschi rompono un tabù, eleggono una donna come Segretaria Generale dell'episcopato
di Franca GIansoldati
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Martedì 23 Febbraio 2021, 16:39 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 09:03

Città del Vaticano

Città del Vaticano – La principale conferenza episcopale europea, quella della Germania, a partire dal primo luglio sarà di fatto governata da una donna. I vescovi tedeschi hanno nominato come nuovo segretario generale una laica, esperta di comunicazioni e con una robusta struttura teologica alle spalle. Non era mai accaduto prima e si tratta di un segnale importante per una realtà cattolica scossa al proprio interno da forti blocchi decisi a portare un po' di parità nella Chiesa. Beate Gilles, bionda, sguardo aperto e conciliante, avrà parecchie grane da risolvere, perchè spetterà a lei, assieme al presidente monsignor Georg Baetzing, coordinare una conferenza spaccata in due come un melone.

I vescovi in questo anno e mezzo di cammino sinodale, avviato per mettere a fuoco le riforme necessarie per avvicinare la Chiesa alla gente, hanno dimostrato di avere idee contrapposte in materia di parità, trasparenza, aperture, celibato. L'elezione di Beate è avvenuta al culmine di una riunione via web tra tutti i membri che, in questo modo, hanno voluto mandare il segnale di volere rompere le vecchie strutture, considerando le riforme necessarie e buone.

Baetzing per primo ha spiegato che si tratta di un segnale importante e una svolta. «E' una formidabile organizzatrice. Molti si sono chiesti se una donna può ricoprire questa posizione: vedi, funziona!» Di certo la sua speranza è che possa calmare un po' gli animi di associazioni fortissime e radicate come Maria 2.0 che puntano al sacerdozio femminile. Cosa che a Roma l'eventualità viene vista come una autentica eresia. 

Precedentemente Beate è stata capo dipartimento dell'ufficio che si occupa dei giovani e la famiglia a Limburg. Ad eleggerla (a maggioranza) è stata l’assemblea episcopale. Come il suo predecessore assume anche la direzione della Associazione delle diocesi della Germania. Una potenza. «Non vedo l’ora di iniziare il nuovo lavoro. Dopo più di dieci anni nel Limburgo e in precedenza a Stoccarda, spero di essere in grado di soddisfare pienamente le esigenze di questo ruolo. Ho stima del successo del mio predecessore, padre Hans Langendoerfer, che ha contribuito a formare il segretariato e l’associazione per più di due decenni». 

Il clima dentro la Chiesa tedesca è sempre più rovente. Non solo per le visioni contrapposte, ma per gli ostacoli che Roma ha posto, invitando al dialogo e al mantenimento della tradizione. Cosa che sembra sempre più difficilie attuare. Per esempio sul sacerdozio femminile. Qualche giorno fa Maria 2.0 ha affisso sulle porte delle chiese sette tesi contro il clericalismo, il patriarcato e le discriminazioni tra i sessi. L'elezione di Beate segnala che il fragore della protesta femminile non può più essere ignorata. Solo in Vaticano la questione femminile è gattopardesca e a piccoli passi. Forse perché in fondo nessuno ci crede.