Papa Francesco alla Domenica delle Palme: «La vera fede non è composta da legalismi e clericalismi»

Papa Francesco alla Domenica delle Palme: «La vera fede non è composta da legalismi e clericalismi»
di Franca Giansoldati
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Domenica 28 Marzo 2021, 12:15 - Ultimo aggiornamento: 12:20

Città del VaticanoPapa Francesco per la seconda domenica consecutiva si smarca da quella fede venata da clericalismo e da moralismo che finisce per soffocare la misericordia. Quella non è la vera fede, dice. Una questione delicata e non secondaria specie ultimamente: già all'Angelus di domenica scorsa aveva pronunciato una frase simile che gli inner-circle vicini al Pontefice avevano interpretato come una sua presa di distanza dal divieto vaticano contro le coppie gay (interdizione emessa dalla Congregazione delal Fede e da lui stesso autorizzata tempo addietro). Il tema è diventato esplosivo e sta sollevando furiose polemiche, alimentando confusione e tanta delusione in tutti gli ambienti cattolici del mondo che si aspettavano una apertura definitiva per un segno di accoglienza verso le coppie omosessuali.

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Stamattina nella baslica vaticana papa Francesco ha celebrato la messa delle Palme.

Pochissime le persone presenti alla messa per via della pandemia, distanze sociali rigorose, rametti d'ulivo sulle panche, e un rito ritoccato e abbreviato in alcuni passaggi. Naturalmente tutto trasmesso in streaming. 

Di fronte a Dio, ha detto il pontefice, l'atteggiamento del cristiano deve essere quello dello «stupore», non della «ammirazione». «Se la fede perde lo stupore diventa sorda» e non vede altra via che quella di «rifugiarsi nei legalismi e nei clericalismi, tutte cose che Gesu' condanna». Francesco calca la voce quando legge il passaggio sui legalismi e i clericalismi.

«Anche oggi tanti ammirano Gesu': ha parlato bene, ha amato e perdonato, il suo esempio ha cambiato la storia... Lo ammirano, ma la loro vita non cambia. Perche' ammirare Gesu' non basta. Occorre seguirlo sulla sua via, lasciarsi mettere in discussione da Lui: passare dall'ammirazione allo stupore». «L'ammirazione puo' essere mondana, perche' ricerca i propri gusti e le proprie attese; lo stupore, invece, rimane aperto all'altro, alla sua novita'», ha aggiunto il Papa. «Chiediamo la grazia dello stupore. La vita cristiana, senza stupore, diventa grigiore». Se non c'e' stupore forse «la nostra fede e' stata logorata dall'abitudine», ha concluso il Papa.

Papa Francesco alla messa è apparso un po' affaticato, zoppicante al punto da farsi aiutare dal maestro delle celebrazioni liturgiche, monsignor Marini a salire i pochi gradini per arrivare all'altare.

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