Covid, Papa Francesco: «Rispettate le misure dei governi» ma i vescovi francesi non ci stanno

Covid, Papa Francesco: «rispettate le misure dei governi» ma i vescovi francesi non ci stanno
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 4 Novembre 2020, 11:58

Città del Vaticano – Richiamo di Papa Francesco ai cattolici di tutto il mondo affinchè ascoltino e seguano le regole stabilite dalle autorità di governo per contrastare il dilagare dei contagi di Covid. Una esortazine che arriva proprio mentre i vescovi francesi e quelli inglesi si stanno mobilitando per protestare contro la decisione delle autorità nazionali che stanno imponendo la chiusura delle chiese. I vescovi francesi, in particolare, hanno persino annunciato di voler fare ricorso al Consiglio di Stato. Una mossa di rottura che non era mai stata registrata in passato.

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La raccomandazione papale a non andare contro le misure governative è stata inserita nella udienza generale odierna, tornata a svolgersi in biblioteca senza fedeli, proprio al fine di evitare i contagi.

Durante l'ultima udienza, la scorsa settimana, nell'Aula Paolo VI, il Papa si era limitato a salutare da lontano la folla che si trovava nell'Aula Paolo VI, senza passare ad abbracciare e stringere mani. La scoperta di un fedele risultato positivo al Covid ha di nuovo costretto a ritornare alla formula della udienza in biblioteca trasmessa via streaming, adottata durante il lockdown. 

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«Purtroppo siamo dovuti tornare a questa udienza in Biblioteca, e questo per difenderci dai contagi del Covid» ha spiegato papa Francesco. «Questo ci insegna pure - ha proseguito - che dobbiamo essere molto attenti alle prescrizioni delle autorita', siano esse autorita' politiche o sanitarie, per difenderci da questa pandemia».

Il distanziamento sociale resta un obbligo da far valere come misura essenziale. «Offriamo al Signore questa distanza fra noi per il bene di tutti e pensiamo: pensiamo tanto agli ammalati, a coloro che entrano gia' come 'scarto', e pensiamo ai medici, agli infermieri, alle infermiere, ai volontari, a tanta gente che lavora con gli ammalati in questo momento, che rischiano la vita, ma lo fanno per amore. La loro vocazione e' l'amore del prossimo - ha concluso -. Preghiamo per loro».

 

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