Papa Francesco sta meglio. Il cardinale Re: «Domani in Vaticano». Ma a Pasqua non celebra

Il decano dei cardinali, Re: «Leggerà lui il messaggio urbi et orbi e parlerà di pace»

Papa Francesco sta meglio. «Domani in Vaticano». Ma a Pasqua non celebra
di Franca Giansoldati
4 Minuti di Lettura
Venerdì 31 Marzo 2023, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 08:53

CITTÀ DEL VATICANO - «Il Papa sabato uscirà dal policlinico Gemelli. Ho appena parlato con lui, si sta riprendendo e così potrà presiedere a tutti i riti della Settimana Santa». Il decano del Collegio Cardinalizio, Giovanni Battista Re vuole stemperare la tensione che in queste ore ha avvolto la Chiesa dopo che Francesco è stato ricoverato d’urgenza per un’infezione polmonare e un episodio collaterale di fibrillazione cardiaca.

Migliorano le condizioni di Papa Francesco, le immagini dal Gemelli

 

Il Pontefice sta meglio

Il cardinale bresciano - figura di riferimento per i porporati di tutto il mondo - da ex diplomatico e con un lungo cursus honorum alle spalle ai vertici delle istituzioni d’Oltretevere, sa bene come affrontare di petto le situazioni più spinose e ingarbugliate.

Stavolta quella che si è venuta a creare a ridosso del periodo liturgico più impegnativo e delicato: la Pasqua. 

 


I RITI PASQUALI
In molti già si chiedono se un Papa fragile e convalescente (che non potrà essere certamente esposto a sforzi) potrà assistere o presiedere a riti lunghi all’aperto, come per esempio la Via Crucis al Palatino, dove la sera la temperatura è ancora piuttosto bassa. Il nodo di fondo resta da sciogliere. Come si stanno orientando nel frattempo in Vaticano?  Il rebus della Settimana Santa è complesso e terrà impegnati i vertici della curia già alla ricerca della quadra per proteggere la convalescenza di Papa Francesco. La sua salute in questo momento è particolarmente delicata.  Al momento è stato stabilito che il Papa presieda tutti i riti, affidando ad alcuni cardinali l’incombenza della celebrazione (che comporta salire e scendere i gradini dell’altare e altri movimenti ormai impossibili per Francesco). Al cardinale Re spetterà la celebrazione di Pasqua. «Il Papa leggerà alla fine il lungo messaggio e farà la benedizione Urbi et Orbi. Parlerà di pace offrendo una visione cristiana al mondo». Il cardinale Sandri, invece, celebrerà la domenica delle Palme. «Siamo tanti cardinali e possiamo benissimo aiutarlo a celebrare».


Intanto il paziente numero uno dell’ospedale fondato da padre Agostino Gemelli sta recuperando le forze gradualmente. Ieri il bollettino informava che gli è stata riscontrata una bronchite su base infettiva che ha richiesto flebo di antibiotici. Ha trascorso una giornata tranquilla, così come la notte e dalla stanza del decimo piano ha ricevuto la visita di alcuni collaboratori. I medici ritengono che i fattori di rischio, al momento del suo arrivo al Gemelli, erano oggettivamente alti e l’aver deciso di sottoporsi agli esami sia stato provvidenziale per prendere in tempo l’infezione respiratoria curata con una terapia d’urto a base di antibiotici e anti-infiammatori come il Rocefin, il Lasix, eparina e cortisone. Quando si è presentato in corsia era in forte affanno, con il cuore che fibrillava pericolosamente e con una saturazione d’ossigeno preoccupante. I medici sono stati perentori nel sottolineare al Pontefice quanto sia importante da ora in poi osservare un riposo pressoché assoluto per un pieno recupero. 


IL PARERE DEI MEDICI
Da quell’orecchio però il Papa non ci vuole sentire; anche in passato ha fatto spallucce ma stavolta è diverso, il quadro generale è decisamente più fragile, si è appesantito troppo, l’età è andata avanti come gli acciacchi: l’anca, l’artrite, il ginocchio, il fegato grasso. Francesco però – come sanno bene i suoi collaboratori più stretti – quando si mette in testa una cosa difficilmente torna indietro. In queste ore ha più volte espresso il desiderio di uscire per la Settimana Santa e tornare a Santa Marta. L’incognita è come organizzerà il suo futuro pieno di scadenze importanti e faticose come i viaggi in Ungheria per fine aprile e quello in Portogallo per l’estate. Si vedrà.  Lo sorreggono i messaggi d’affetto della gente comune, dei pazienti, degli amici. Il presidente americano, Biden e quello italiano, Mattarella gli augurano di ristabilirsi presto. Dal suo account Twitter, dalla stanza di degenza, Bergoglio ha abbracciato idealmente tutti: «Sono toccato dai tanti messaggi ricevuti ed esprimo a tutti la mia gratitudine per la vicinanza e la preghiera».

© RIPRODUZIONE RISERVATA