Le prime telefonate tra i monsignori di curia sono partite di mattina presto. «Ma tu che cosa si sa di preciso?» Il giorno dopo il ricovero improvviso di Papa Francesco al Gemelli - per via di un episodio dovuto ai problemi respiratori e al conseguente affaticamento cardiaco (che ha richiesto l'intervento immediato di una ambulanza) - la tranquilla vita nel piccolo stato pontificio ha subito una specie di choc. La curia si scopre più disorientata e interdetta che mai con monsignori, vescovi e cardinali attaccati alla televisione e ai telefonini a compulsare messaggi e ad aggiornarsi sulle ultime notizie che vengono pubblicate sui siti dei maggiori quotidiani. Ognuno cerca di sapere qualcosa perché, in questo frangente, le comunicazioni d'Oltretevere, tra gli uffici e tra i funzionari, sono «quasi inesistenti». Nessuno sa cosa abbia avuto di preciso il Papa anche se ovviamente fa fede il bollettino ufficiale. Un breve testo laconico e quasi misterioso diffuso ieri dalla sala stampa vaticana per cercare di evidenziare che tutto era stato programmato. La rassicurazione però non deve avere funzionato tanto, visto il bisogno di avere maggiori ragguagli sulla salute del pontefice.
Cardinali e monsignori mercoledì mattina, assieme a migliaia di fedeli, hanno potuto vedere con i propri occhi che il Papa appariva in ottime condizioni durante l'udienza.
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Persino il sito para vaticano Il Sismografo ha ironizzato sulla scarsa e opaca comunicazione vaticana: «Le prime indiscrezioni rivelano che la programmazione di accertamenti clinici non corrisponde del tutto ai fatti. Il pontefice è stato portato al Policlinico Gemelli all'improvviso». A seminare spavento in Vaticano tra i cardinali e i vescovi è proprio questa scarsa propensione a fare chiarezza sulla salute del Papa anche se l'ufficialità continua con lo stesso mantra: «Papa Francesco sta benissimo considerando la sua età e i suoi acchiacchi».
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L'assenza di soddisfacenti comunicazioni interne produce spaesamento e - confida un cardinale - «nessuno sa mai di preciso cosa accade a Santa Marta». Papa Francesco per carattere è abituato a decidere e disporre senza consultarsi troppo, tanto che di recente il cardinale tedesco Gerhard Muller ha rivelato quello che tutti in Vaticano pensano: che esiste una specie di cerchio magico ristretto attorno a lui. Di conseguenza tutte le dinamiche interne risultano spezzettate e interrotte. Intanto monsignori e cardinali continuano a telefonarsi: «quando esce il prossimo bollettino?»
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