Papa Francesco passa ai raggi X la Chiesa in Europa, la crisi si risolve solo tornando alle origini

Il Papa sul catamarano diretto sull'isola di Gozo (Malta)
di Franca Giansoldati
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Sabato 2 Aprile 2022, 17:49

Gozo – Sull'isola di Malta, dove l'apostolo Paolo fece naufragio mentre era diretto a Roma nel 60 dopo Cristo, avviando di fatto l'evangelizzazione, Papa Francesco fa il bilancio del cammino della Chiesa in Europa ormai arrivato a punto critico. Bergoglio parla della crisi della fede, dell'apatia della pratica religiosa presente un po' dappertutto e accentuatasi con la pandemia, visto che la gente si è disabituata ulteriormente ad andare a messa. A questo devastante quadro si aggiunge l'indifferenza evidente dei ragazzi. Francesco intravede però una via d'uscita per tornare a riscoprire l'essenziale della fede, immaginando un percorso diverso capace di riprodurre le dinamiche vitali dei primi secoli. Un po' come era ai tempi di San Paolo. 

«Tornare alla Chiesa delle origini non significa guardare all'indietro per copiare il modello ecclesiale della prima comunità cristiana.

Non possiamo saltare al storia» dice mentre arriva al santuario mariano di Ta Pinu, sull'isoletta di Gozo che raggiunge da La Valletta su un grande catamarano veloce chiamato Maria Dolores. Francesco è di buon umore, sorridente ma si capisce che comincia ad essere stanco e ad avvertire la fatica di una trasferta complessa fatta di un susseguirsi di incontri, saluti, discorsi, celebrazioni.

Fatica a camminare, zoppica vistosamente, deve appoggiarsi al braccio di uno dei monsignori del seguito. Il viaggio di Malta che dura due giorni rappresenta una sorta di test sulla sua tenuta fisica in vista del viaggio di luglio in Africa (Congo e Sud Sudan). Di recente la sua attività pubblica è stata contraddistinta da continui episodi flogistici al ginocchio che lo hanno costretto a restare seduto durante le udienze. Lui ha sdrammatizzato («è roba da vecchi») tuttavia nessuno del suo seguito fa mistero della stanchezza evidente. Persino stamattina, quando è sceso dall'aereo, ha dovuto utilizzare un montacarichi per evitare di fare le scalette. 

A Francesco però quello che importa è lasciare un messaggio costruttivo ovunque vada. La riscoperta della fede è un punto essenziale sul quale insiste e per questo non lesina energie. «A volte l’impalcatura può essere religiosa, ma dietro a quel vestito la fede invecchia. L’elegante guardaroba degli abiti religiosi, infatti, non sempre corrisponde a una fede vivace animata dal dinamismo dell’evangelizzazione. Occorre vigilare perché le pratiche religiose non si riducano alla ripetizione di un repertorio del passato, ma esprimano una fede viva, aperta, che diffonda la gioia del Vangelo». 

Le dinamiche vitali esistenti all'interno della prima comunità cristiana, ai tempi dell'Apostolo della genti, continuano ad essere terreno di considerazione e di studio. «Essere una Chiesa a cui stanno a cuore l’amicizia con Gesù e l’annuncio del suo Vangelo, non la ricerca di spazi e attenzioni; una Chiesa che ha al centro la testimonianza e non qualche usanza religiosa; una Chiesa che desidera andare incontro a tutti con la lampada accesa del Vangelo e non essere un circolo chiuso. Non abbiate paura di intraprendere, come già fate, percorsi nuovi, magari anche rischiosi, di evangelizzazione e di annuncio, che toccano la vita»”. 

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