Dopo il pranzo in privato nel Convento delle Suore francescane, a Rakovsky, con i tre vescovi della Bulgaria (delle due diocesi latine di Nicolpoli e Sofia-Filippopoli, direttamente soggette alla Santa Sede, e dell'Esarcato per i bulgari slavo-bizantini), l'agenda ha incluso l'incontro con la comunità cattolica. Francesco è stato accolto da due bambini in abito tradizionale che gli hanno offerto del pane e, all'ingresso della chiesa, poi si è messo a pregare vicino al bassorilievo di San Giovanni XXIII. Una famiglia ha offerto dei fiori che il Papa ha deposto davanti alla reliquia del Santo.
Il Papa ha voluto ricordare l'emozione della mattinata davanti ai profughi ospitati nel centro della Caritas. «Mi dicevano che il cuore del Centro nasce da una consapevolezza: ogni persona è figlia di Dio indipendentemente dall'etnia o dalla confessione religiosa . Per amare qualcuno non c'è bisogno di chiedergli il curriculum vitae; l'amore precede, si anticipa. Perché è gratuito».
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