Appello di Amnesty a Papa Francesco, in Africa sollevi il tema dei diritti umani

Appello di Amnesty a Papa Francesco, in Africa sollevi il tema dei diritti umani
3 Minuti di Lettura
Lunedì 2 Settembre 2019, 16:03

Città del Vaticano  - Amnesty ha lanciato un appello a Papa Francesco - prossimo a partire per il Madagascar e il Mozambico - chiedendogli di sollevare il tema dei diritti umani con i leader dei due paesi africani. Le violazioni riscontrate riguardano l'uso della detenzione preventiva prolungata in condizioni disumane in Madagascar e l'escalation di assalti contro giornalisti e difensori dei diritti umani in Mozambico.
Papa Francesco va in Africa, viaggio lungo e difficile anche per le condizioni politiche in Mozambico
«La voce di papa Francesco sulle violazioni dei diritti umani in entrambi i paesi potrebbe essere un potente strumento per il cambiamento». In vista delle elezioni del Mozambico ad ottobre, Amnesty International ha anche documentato casi di intimidazione, molestie e minacce contro le organizzazioni della società civile, i giornalisti locali e chiunque critica il governo. In Madagascar, invece, le persone che non sono state processate, quindi giudicate colpevoli di qualsiasi crimine - riferisce Amnesty International -, sono sottoposte a detenzione preventiva per mesi e talvolta anni. Molti sono detenuti in spaventose condizioni carcerarie con il sospetto di aver commesso solo piccoli reati come rubare un pollo. Solo nel 2017, 52 dei 129 detenuti morti in carcere erano in stato di detenzione preventiva. Nel 2018, oltre 11.000 persone sono state arbitrariamente messe in stato di detenzione preventiva. Ciò ha comportato un grave sovraffollamento che, associato a carenza di cibo, cure mediche gravemente inadeguate e strutture antigieniche, sta danneggiando la salute dei detenuti e mettendo a rischio la vita.
Una suora decapitata in Centrafrica, aiutava le ragazze ad imparare a il mestiere di sarta
L'organizzazione ha anche documentato orribili uccisioni di sospetti ladri di bestiame, spesso in via stragiudiziale attraverso torture e altri mezzi violenti, da parte della polizia. «Le autorità malgasce devono immediatamente porre fine a questi attacchi, investigarli e consegnare gli autori alla giustizia». Circa 4.000 persone sono state uccise nel sud del Madagascar negli ultimi cinque anni - compresi presunti ladri, polizia, soldati e civili - nel contesto del giro di vite del governo sul furto di bestiame, secondo i dati ufficiali.
Fides denuncia il ruolo predatorio della Cina e dei Paesi arabi in Centrafrica
In Mozambico, brutali attacchi nella provincia di Cabo Delgado da parte di un gruppo militante locale noto come «Al-Shabab» ha causato almeno 200 vittime e costretto migliaia di altre persone a fuggire dalle loro case da ottobre 2017. Gli attacchi sono continuati nonostante una forte presenza militare nelle aree colpite. La provincia è diventata un'area vietata a giornalisti, ricercatori, studiosi e organizzazioni non governative, e molti di coloro che hanno tentato di accedere all'area sono stati arbitrariamente detenuti. Il giornalista Amade Abubacar ha trascorso quasi quattro mesi in arbitraria detenzione preventiva per aver denunciato gli attacchi e i residenti in fuga

© RIPRODUZIONE RISERVATA