Papa Francesco, è par condicio tra albero e presepe. Anche «l'abete ci parla delle radici cristiane»

Papa Francesco, è par condicio tra albero e presepe. Anche «l'abete ci parla delle radici cristiane»
di Franca Giansoldati
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Sabato 3 Dicembre 2022, 14:37

Città del Vaticano – L'abete di Natale con la sua magia parla al mondo delle radici cristiane. Il presepe, invece, richiama all'essenziale della vita. Insomma, per Papa Francesco è la par condicio tra questi due simboli meravigiosi. «L'albero, con le sue luci, ricorda Gesù che viene a rischiarare le nostre tenebre, la nostra esistenza spesso rinchiusa nell'ombra del peccato, della paura, del dolore» ha detto Papa Francesco mentre stamattina riceveva in Vaticano i donatori di albero e presepe. 

Stavolta a causa del maltempo che imperversa su Roma saranno inaugurati nel pomeriggio nell'Aula Paolo VI e non in piazza San Pietro.

Una misura straordinaria dovuta alle previsioni meteo particolarmente allarmanti. 

Papa Francesco suggerisce poi una ulteriore riflessione sull'albero di Natale. «Come gli alberi, così anche gli uomini hanno bisogno di radici. Poiché solo chi è radicato in un buon terreno, rimane saldo, cresce, matura, resiste ai venti che lo scuotono e diventa un punto di riferimento per chi lo guarda. Ma senza radici nulla di ciò avviene: senza basi salde si rimane traballanti. E importante custodire le radici, nella vita come nella fede». 

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Il messaggio che ha voluto affidare ai fedeli davanti ai simboli natalizi è di avere la forza di «ritrovare la vera ricchezza del Natale, liberandosi da tutto ciò che inquina il paesaggio natalizio. L'albero e il presepe sono due segni che continuano ad affascinare piccoli e grandi. Nella sua genuina povertà, il presepe ci aiuta a ritrovare la vera ricchezza del Natale, e a purificarci da tanti aspetti che inquinano il paesaggio natalizio. Semplice e familiare, il presepe richiama un Natale diverso da quello consumistico e commerciale; ricorda quanto ci fa bene custodire dei momenti di silenzio e di preghiera nelle nostre giornate».

L'abete di piazza San Pietro quest'anno è stato al centro di un contenzioso di matrice ambientalista. Inizialmente l'abete bianco doveva essere prelevato nel territorio di Agnone, in una zona dove da tempo si stanno effettuando i tagli. Ma l'esposto firmato da un fotografo naturalista ha portato ad un intervento da parte dei carabinieri forestali che hanno bloccato l'abbattimento ad Agnone. L'esemplare scelto si trovava in un sito protetto e, per la sua rimozione, sarebbe stata necessaria l'autorizzazione della Regione Molise. Il Comune di Rosello ha così individuato nel vivaio forestale regionale Pagliarelle di Palena, in Abruzzo, un altro abete che è stato abbattuto e inviato in Vaticano.

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