Padre Georg rompe il silenzio e va da Bruno Vespa, tra qualche giorno saprà dove Francesco lo manderà

Durante il funerale di Ratzinger, don Georg aveva scosso la Chiesa per l'uscita di libri in cui affiorava un rapporto non facile con Papa Francesco

Padre Georg rompe il silenzio e va da Bruno Vespa, tra qualche giorno saprà dove Francesco lo manderà
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Giovedì 2 Marzo 2023, 18:30

Dopo settimane di silenzio - pare imposto dallo stesso Papa - torna a farsi sentire monsignor Georg Gaenswein, lo storico segretario di Benedetto XVI e alla trasmissione di Bruno Vespa racconta che tra qualche giorno Francesco gli farà sapere quale sarà la sua futura destinazione. Se rimarrà a Roma, con qualche incarico in curia, oppure se sarà destinato altrove.

Durante il funerale di Ratzinger, don Georg aveva scosso la Chiesa per l'uscita di libri in cui affiorava un rapporto non facile con Papa Francesco. Gaenswein, chef ormalmente è ancora Prefetto della Casa pontificia pur non esercitando da tre anni il suo ruolo, attende di conoscere il suo destino. «Me lo dirà il Santo Padre tra pochi giorni» ha detto a Vespa che gli ha dedicato la puntata di 'Cinque Minutì che andrà in onda questa sera su Rai Uno.

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«Io spero che Papa Francesco si fidi di me, spero di non avergli dato motivo di non fidarsi più».

E alla domanda se sia fedele a Bergoglio, don Georg ribadisce: «Fedele e leale: è il Papa della Chiesa cattolica e il successore di Pietro, come sono stato fedele a tutti i suoi predecessori». Poi difende il suo libro, «Nient'altro che la verità» (scritto per Piemme con il giornalista Saverio Gaeta) che ha suscitato tante polemiche.

«L'unico mio obiettivo era mettere chiarezza anche in punti in cui vi erano molti problemi. Chiarezza è dire e dare la verità per tutti quelli che volevano saperlo. Niente guerre, niente fazioni, io volevo solo dare la mia testimonianza delle vere cose che sono successe». Quanto alla tempistica della pubblicazione del libro, avvenuta durante i giorni del commiato a Benedetto XVI, Gaenswein commenta: «Qualsiasi momento della pubblicazione sarebbe stato criticato». Il resto, come voci di scisma, sono «invenzione dei giornalisti».

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Papa Francesco aveva convocato Gaenswein il 9 gennaio, subito dopo i giorni delle esequie di Ratzinger e quando uscì proprio il libro nel quale il segretario di Benedetto XVI lamentava di essere stato allontanato da Bergoglio e di essere un «prefetto dimezzato». Un incontro breve nel corso del quale il Pontefice, secondo quanto si apprende, avrebbe chiesto a Gaenswein di fare un passo indietro dalla scena pubblica. Poi, senza citarlo direttamente, ha parlato di lui qualche settimana fa, nel volo di ritorno dall'Africa dicendo che coloro che lo attaccano e per questo «strumentalizzano Benedetto sono senza etica, è gente di partito, non di Chiesa».

«Alcune storie che si dicono - disse Papa Francesco ai giornalisti -, che Benedetto era amareggiato per questo o quell'altro, sono storie cinesi», un modo di dire della lingua spagnola riferito a cose inventate. E a usare quell'aggettivo riferito a Benedetto, «amareggiato», era stato proprio mons. Gaenswein, che dopo quello strappo con Papa Francesco vive praticamente in un 'limbò, senza incarichi. Ma a suo dire il nodo sarà sciolto a giorni. Si parla di un incarico universitario o di una nunziatura, impegni che lo porterebbero lontano dal Vaticano nel quale Gaenswein vive da quasi trent'anni. 

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