«Vaticano, non sono di Emanuela Orlandi le ossa esaminate nel cimitero Teutonico

«Vaticano, non sono di Emanuela Orlandi le ossa esaminate nel cimitero Teutonico
di Franca Giansoldati
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Domenica 28 Luglio 2019, 15:36 - Ultimo aggiornamento: 19:01

Città del Vaticano - Ossa antiche di diversi secoli. Non sono di Emanuela Orlandi. Alle ore 12.30 si sono concluse le operazioni al Campo Santo Teutonico, in Vaticano. Il verdetto è arrivato dopo ore di lavoro dal professor Giovanni Arcudi coadiuvato dal suo staff – alla presenza del perito di fiducia nominato dalla Famiglia Orlandi. Tra ieri e oggi è stata completata l’analisi morfologica della montagna di reperti ritrovati negli ossari . Nulla è stato tralasciato. Sono state analizzate anche particelle e piccoli frammenti al fine di escludere qualsiasi collegamento con il caso della ragazzina misteriosamente scomparsa nel 1983 e mai ritrovata. 
 

 


«Nel corso degli accertamenti di antropologia forense, Arcudi non ha riscontrato alcuna struttura ossea che risalga ad epoca successiva alla fine del 1800» ha fatto sapere il Vaticano.
 
Il consulente della famiglia Orlandi, presente a tutte le fasi dell'esame scientifico, alla fine ha avanzato richiesta di fare ulteriori accertamenti di laboratorio su settanta reperti ossei, ma Arcudi, dopo avere sentito la sua equipe, ha fatto presente che sarebbe stato intule visto che le strutture ossee «avevano caratteri di datazione molto antichi". 

«Per questi motivi, i campioni sono stati repertati e trattenuti  a disposizione del Promotore di Giustizia. Nel dare comunicazione di queste operazioni - si legge in una nota - la Santa Sede conferma la propria volontà di ricerca della verità sulla vicenda della scomparsa di Emanuela e smentisce categoricamente che questo atteggiamento di piena collaborazione e trasparenza possa in alcun modo significare, come da alcuni talvolta affermato, una ammissione implicita di responsabilità».

Il Vaticano informa anche che il 3 luglio è arrivata la richiesta di archiviazione al tribunale di Roma sul ritrovamento delle ossa nella sede della Nunziatura in Italia, a Villa Giorgina.

La volontà della Santa Sede a collaborare, informa una nota ufficiale del Vaticano, è peraltro emersa «anche dagli esami effettuati dalle autorità italiane a seguito di una segnalazione della Gendarmeria Vaticana, del ritrovamento di ossa, nella sede della Nunziatura, per le quali è stata comunicata, in data 3 luglio, la richiesta di archiviazione da parte  della Procura». 

Nel caso delle ossa ritrovate a Villa Giorgina si è trattato di resti umani dei primi secoli. «Secondo quanto accertato dalle autorità italiane, che il 25 luglio scorso hanno avviato la procedura per la restituzione delle ossa rinvenute a Villa Giorgina,  la datazione dei reperti risale ad un periodo compreso tra il 90 e 230 d.C.  Ciò smentisce  qualsiasi collegamento con la dolorosa scomparsa di EmanuelaOrlandi». 















 

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