Città del Vaticano - Le tre antiche mummie andine che fino ad oggi erano esposte in Vaticano, nel Museo Etnologico Anima Mundi, una sezione dei Musei Vaticani, sono state rimpatriate in Perù. L'iter che ha portato alle firme dei documenti necessari e al rimpatrio è durato un decennio. Nel 2010 padre Nicola Mapelli, responsabile del Museo Anima Mundi, in sinergia con l’allora direttore Antonio Paolucci, ha avviato un progetto per restituire i resti umani presenti nel museo ai paesi di origine. Una politica volta a considerare i resti umani non come opere d’arte od oggetti da collezione. Primo atto di questa politica era stato il rimpatrio di una mummia proveniente dall’Ecuador.
La cerimonia della restituzione si è tenuta oggi alla presenza del presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, il cardinale Fernando Vérgez Alzaga e del ministro degli Esteri peruviano, César Rodrigo Landa Arroyo, che formalizzato e ufficializzato l'atto. Sotto il pontificato di PIo XI furono inviate in dono al Pontefice oltre 100 mila opere etniche da ogni angolo del pianeta.
Antiche di secoli, non se ne conosce tuttavia l’esatta datazione. Al loro rientro in Perù verrano svolte delle indagini approfondite per determinarne l’epoca di provenienza delle mummie. È noto, invece, che siano state ritrovate a tremila metri di altitudine sulle Ande peruviane lungo il corso del fiume Ucayali, un affluente del Rio delle Amazzoni.
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