La guerra delle reliquie niente resti di San Nicola al Patriarcato di Mosca

La guerra delle reliquie niente resti di San Nicola al Patriarcato di Mosca
di Franca Giansoldati
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Venerdì 5 Luglio 2019, 13:17 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 10:53

Città del Vaticano - Agli armeni il Papa ha donato una reliquia di San Gregorio l'Illuminatore, al Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo, ha regalato la scorsa settimana un frammento di San Pietro, mentre al fratello Kirill ancora nulla. Per quanto paradossale possa sembrare ogni volta che Putin mette piede in Vaticano, la sua visita fa emergere uno dei più grandi desideri del Patriarcato Russo, riuscire ad avere dal Papa un pezzo di san Nicola, il santo taumaturgico al quale le Chiese orientali fanno riferimento diretto.
LO SCOGLIO
Potrebbe sembrare quasi accessorio rispetto ai tanti problemi aperti, eppure la reliquia potrebbe migliorare i rapporti tra le due Chiese, soprattutto dopo il caos della traumatica scissione ucraina, maturata sotto la spinta del Patriarca Bartolomeo accompagnata dicono i maligni - da una robusta spallata degli americani. In Oriente ogni simbolo ha conseguenze sulla politica e, persino quest'ultima, è intrecciata alla religione. Va da sé che sulle ossa del santo custodito a Bari si muove da almeno due anni un silenzioso un tira e molla dietro le quinte che ha visto impegnati facilitatori foraggiati dal Cremlino, diplomatici interessati e mediatori del Patriarcato nell'inutile tentativo di strappare la promessa del Vaticano di far arrivare a Mosca una tibia, il cranio, un femore del santo. Il che non sarà proprio una cosa semplice: prima bisogna convincere i vescovi pugliesi, finora i meno disposti a cedere qualcosa, anche perché assai gelosi delle loro secolari prerogative di custodia.

Papa Francesco tre anni fa, dopo l'incontro a Cuba con Kirill, aveva inviato in Russia (ma solo in prestito) un frammento dello scheletro. Si trattava di un frammento di costola lungo 11 centimetri. Un volo speciale russo lo aveva condotto a destinazione.

In Vaticano assicurano che non si prevede nessuna donazione, non è ancora arrivata alcuna richiesta ufficiale, anche se c'è una lettera dell'Archimandrita Antonio al cardinale Parolin. Resta però sempre lo scoglio dei pugliesi da superare che difficilmente non solo si vorranno privare di un pezzetto del santo ma (soprattutto) dell'indotto miracoloso che provoca all'economia. Forse è anche per questo che non vogliono cedere nemmeno un frammento osseo che continua trasuda manna. Autentica manna.

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