«Ma da allora – comunicano gli esponenti evangelici – nulla è accaduto. Dopo tre mesi di attesa, riteniamo che siano intervenuti accordi per cui i profughi, inizialmente destinati all’Italia, in realtà sono rimasti a Malta. In questi mesi abbiamo più volte ribadito la nostra disponibilità a farci carico dell’accoglienza – aggiungono Negro e Bernardini – . Ora prendiamo atto che la vicenda ha trovato una soluzione diversa da quella inizialmente prefigurata. Lo abbiamo comunicato formalmente al Presidente Conte, cogliendo l’occasione per incoraggiare il governo a sostenere la buona pratica dei corridoi umanitari”e anzi a rilanciarla in sede europea per garantire una via di accesso all’asilo, legale e sicura, per le decine di migliaia di profughi concentrati in Libia».
Dal 2016 la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, la Tavola Valdese e la Comunità di Sant’Egidio hanno promosso un corridoio umanitario dal Libano che, con la collaborazione della Diaconia Valdese, ha consentito fino a oggi l’accesso sicuro e legale in Italia di oltre 1600 profughi in condizioni di grave vulnerabilità. Un’iniziativa analoga è stata realizzata dalla Conferenza Episcopale Italiana e, sull’onda dell’esperimento italiano, altri corridoi umanitari sono stati aperti dal Libano verso la Francia e il Belgio.
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