Chiese Evangeliche a Conte: perchè non sono mai arrivati i 10 migranti della Sea Watch?

Chiese Evangeliche a Conte: perchè non sono mai arrivati i 10 migranti della Sea Watch?
di Franca Giansoldati
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 10 Aprile 2019, 13:02
Roma - I dieci migranti a bordo della Sea Watch sbarcati a Malta che dopo una lunga trattativa europea dovevano essere ospitati dalle Chiese evangeliche, non arriveranno più in Italia. Il cambiamento è stato comunicato dal presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, pastore Luca Maria Negro che ha preso carta e penna per mandare una lettera al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte il quale il 10 gennaio scorso aveva annunciato che «poco più di dieci persone» sarebbero arrivate in Italia accolte nelle strutture della Chiesa valdese «senza oneri per lo Stato».

«Ma da allora – comunicano gli esponenti evangelici – nulla è accaduto. Dopo tre mesi di attesa, riteniamo che siano intervenuti accordi per cui i profughi, inizialmente destinati all’Italia, in realtà sono rimasti a Malta. In questi mesi abbiamo più volte ribadito la nostra disponibilità a farci carico dell’accoglienza – aggiungono Negro e Bernardini – . Ora prendiamo atto che la vicenda ha trovato una soluzione diversa da quella inizialmente prefigurata. Lo abbiamo comunicato formalmente al Presidente Conte, cogliendo l’occasione per incoraggiare il governo a sostenere la buona pratica dei corridoi umanitari”e anzi a rilanciarla in sede europea per garantire una via di accesso all’asilo, legale e sicura, per le decine di migliaia di profughi concentrati in Libia».

Dal 2016 la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, la Tavola Valdese e la Comunità di Sant’Egidio hanno promosso un corridoio umanitario dal Libano che, con la collaborazione della Diaconia Valdese, ha consentito fino a oggi l’accesso sicuro e legale in Italia di oltre 1600 profughi in condizioni di grave vulnerabilità. Un’iniziativa analoga è stata realizzata dalla Conferenza Episcopale Italiana e, sull’onda dell’esperimento italiano, altri corridoi umanitari sono stati aperti dal Libano verso la Francia e il Belgio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA