I vescovi riuniti si confrontano, il cardinale Bassetti invita all'unità, sui migranti non ci divideremo

I vescovi riuniti si confrontano, il cardinale Bassetti invita all'unità, sui migranti non ci divideremo
di Franca Giansoldati
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Lunedì 14 Gennaio 2019, 17:53
Città del Vaticano - I vescovi italiani non devono dividersi sul tema dei migranti. La Conferenza episcopale italiana preoccupata per il disagio che si registra nel Paese manda segnali interni ed esterni, riprendendo lo slogan che fu di Sturzo, e chiedendo ai cattolici  di «lavorare insieme per l’unità del Paese, a fare rete, a condividere esperienza e innovazione». Con un discorso dai toni ecumenici e pacati, il cardinale Gualtiero Bassetti afferma che «governare il Paese significa servirlo e curarlo come se lo si dovesse riconsegnare in ogni momento». La Chiesa da parte sua assicura che farà la sua parte «senza cercare interessi di bottega». Poi ringrazia anche quei giornali che si sono battuti per evitare la tassa sul terzo settore. Nessun cenno, invece, alla vicenda delle monetine della Fontana di Trevi, conclusasi positivamente dopo l'intervento della sindaca Raggi che ieri e ancora oggi ha rassicurato il Vaticano: i denari raccolti nelle fontane di Roma rimarranno tutti alla Caritas.

Bassetti ha elogiato gli abitanti di Torre di Melissa prendendoli come esempio di carità e azione. Soccorrendo una cinquantina di profughi abbandonati hanno «scritto una pagina di segno contrario» rispetto a chi, «enfatizza i rischi per la sicurezza nazionale o l’onere dell’accoglienza». «Sui poveri – ha rimarcato il presidente della Cei - non ci è dato di dividerci, né di agire per approssimazione: la stessa posizione geografica del nostro Paese e, ancor più, la nostra storia e la nostra cultura, ci affidano una responsabilità nel Mediterraneo come in Europa».

L'analisi di Bassetti  descrive «questo tempo, attraversato da venti che disperdono, provocando in molti confusione e smarrimento, ripiegamento e chiusura».Difetta la speranza, la sfiducia e la «confusione è grande». Tuttavia non devono essere i vescovi ad aumentarla. «, Se ci sentiamo provocati o criticati, dobbiamo cercare di capirne le ragioni; se siamo ignorati, dobbiamo tornare a bussare con rispetto e convinzione; se veniamo tirati per la giacca, dobbiamo riflettere prima di acconsentire e fare».

«Siamo chiamati, piuttosto, - ha aggiunto - a saperci confrontare con franchezza e ad assumere con determinazione le scelte necessarie, così da essere non solo più efficienti, ma soprattutto più chiari e uniti”. Perché “intorno a Cristo non si sta sparsi e sdegnosi, ma insieme».
 
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