Bassetti ha elogiato gli abitanti di Torre di Melissa prendendoli come esempio di carità e azione. Soccorrendo una cinquantina di profughi abbandonati hanno «scritto una pagina di segno contrario» rispetto a chi, «enfatizza i rischi per la sicurezza nazionale o l’onere dell’accoglienza». «Sui poveri – ha rimarcato il presidente della Cei - non ci è dato di dividerci, né di agire per approssimazione: la stessa posizione geografica del nostro Paese e, ancor più, la nostra storia e la nostra cultura, ci affidano una responsabilità nel Mediterraneo come in Europa».
L'analisi di Bassetti descrive «questo tempo, attraversato da venti che disperdono, provocando in molti confusione e smarrimento, ripiegamento e chiusura».Difetta la speranza, la sfiducia e la «confusione è grande». Tuttavia non devono essere i vescovi ad aumentarla. «, Se ci sentiamo provocati o criticati, dobbiamo cercare di capirne le ragioni; se siamo ignorati, dobbiamo tornare a bussare con rispetto e convinzione; se veniamo tirati per la giacca, dobbiamo riflettere prima di acconsentire e fare».
«Siamo chiamati, piuttosto, - ha aggiunto - a saperci confrontare con franchezza e ad assumere con determinazione le scelte necessarie, così da essere non solo più efficienti, ma soprattutto più chiari e uniti”. Perché “intorno a Cristo non si sta sparsi e sdegnosi, ma insieme».
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