Leonard, il ragazzo nigeriano che vorrebbe essere assunto dal supermercato a San Pietro dal Papa

Leonard, il ragazzo nigeriano che vorrebbe essere assunto dal supermercato a San Pietro dal Papa
di Franca Giansoldati
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Domenica 13 Febbraio 2022, 18:11 - Ultimo aggiornamento: 19:16

Città del Vaticano - Leonard, il ragazzo nigeriano che da due anni in qua aiuta i clienti del supermercato Coop sulla Laurentina, stamattina era in Vaticano con i sindacati. Volonteroso, disponibile e affabile, questo ragazzo è arrivato dalla Libia nel 2016, transitando successivamente in due campi di accoglienza, a Milano e a Bergamo. 

Ogni mattina riporta in ordine i carrelli che i clienti lasciano al piano superiore dopo aver caricato la spesa nel portabagagli, con il tacito assenso dei gestori del supermercato.

In cambio Leonard ottiene la moneta utilizzata per sbloccare il carrello. Ogni giorno riesce a racimolare una decina, a volte – se va bene - anche venti euro che gli servono per l'alloggio e un pasto. 

«Oggi è stata una bella giornata di lotta e di festa: abbiamo festeggiato il compleanno di Leonard a San Pietro, mettendo al centro della piazza la dignità di un giovane uomo che si è ribellato al caporalato e ascoltando le parole di Papa Francesco. Abbiamo regalato a Leonard un giaccone pesante e due sciarpe per affrontare il freddo del mattino e ci siamo sentiti sostenuti dalle parole della sala stampa e della prefettura della Santa Sede, che a Spiderman preferiscono la carità umana» ha detto Francesco Iacovone, del Cobas nazionale, l'organismo sindacale che ha denunciato il caso del giovane nigeriano per il quale ora chiede l'assunzione.

«Lo sfruttamento dei deboli e degli ultimi è l'atto più deprecabile che si possa compiere, se a compierlo è chi si ammanta di valori a soli fini commerciali lo è ancora di più - sottolinea Iacovone - Ma il silenzio del Pd è a dir poco imbarazzante. In questi giorni ho provato a sensibilizzare tutti i livelli del partito che si era schierato al fianco di Papa Francesco contro il caporalato appena una settimana fa. Ma dopo le elezioni quei telefoni che rispondevano al primo squillo si sono fatti muti come d'incanto. E questa è la cifra della distanza della politica dai problemi materiali della gente comune: dei migranti ma anche dei lavoratori, dei disoccupati, degli studenti o dei cassaintegrati. Di chi vive fuori dalla Ztl al Pd tanto cara» ha aggiunto. 

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