Jacques Gaillot, morto il vescovo più progressista che la Francia abbia mai avuto: Wojtyla lo silurò

Jacques Gaillot, morto il vescovo più progressista che la Francia abbia mai avuto: Wojtyla lo silurò
di Franca Giansoldati
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Giovedì 13 Aprile 2023, 16:26

Se ne è andato in silenzio, a 87 anni, stroncato da un male incurabile il vescovo francese più chiassoso e progressista che la Francia abbia mai avuto di recente. Jacques Gaillot era considerato l'enfant terrible per aver messo a disagio non poche volte il Vaticano e i Papi – da Giovanni Paolo II a Benedetto XVI – a causa delle sue uscite. Le dichiarazioni controcorrente non si contano. Nei primi anni Novanta si batteva perchè la Chiesa si pronunciasse a favore dei contraccettivi (banditi dal Magistero) al fine di frenare le nascite indesiderate o per limitare i contagi di Aids. Chiedeva con insistenza a Papa Wojtyla l'abolizione del celibato e il matrimonio libero dei preti e difendeva persino i terroristi italiani affinché non venissero estradati in Italia. Prese, per esempio, le difese di Cesare Battisti nonostante i due ergastoli in Italia.

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Alla fine Gaillot venne destituito dal suo incarico nel 1995 da Papa Wojtyla, proprio per le sue posizioni a favore dell'omosessualita', della famiglia, del matrimonio per i preti.

Solo con Papa Francesco le cose sono andate meglio tanto che nel nel 2014 vi furono contatti tra i due fino a quando non fu invitato in Vaticano. 

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Gaillot era stato silurato dalla diocesi di Evreux e destinato dal Vaticano ad una diocesi 'fantasma', Partenia, in Mauritania, che da secoli non aveva di fatto piu' alcuna giurisdizione. Da allora si occupava a tempo pieno dei poveri, immigrati, sans papier. E' stato anche il primo vescovo francese che ha ammesso pubblicamente di avere gestito male un caso di pedofilia ricordando che quel prete nel frattempo incarcerato in Canada per sodomia e aggressioni sessuali negli anni Ottanta, venne accolto in una parrocchia della sua diocesi. «All'epoca, la Chiesa funzionava cosi'. Prestavamo servizio. Se ci veniva chiesto di accogliere un prete indesiderabile, lo accettavamo. Era cosi' vent'anni fa. Ed era un errore» aveva detto Gaillot. «Non avevo molta voglia di farlo esercitare nella mia diocesi ma, allo stesso tempo, non ho cercato di saperne di piu' su di lui. Per sei mesi e' stato tra noi, dava una mano a questo o quell'altro, manteneva contatti. La gente lo trovava simpatico, mi sono detto che ci si poteva fidare. Non avrei mai dovuto accoglierlo. Non me lo avrebbero dovuto proporre non si sarebbe mai dovuto farlo curato. Ma questa presa di coscienza e' stata tardiva».

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