Papa Francesco agli italiani: «Non fare figli è contro la Patria»

Papa Francesco agli italiani: «Non fare figli è contro la Patria»
di Franca Giansoldati
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Domenica 26 Dicembre 2021, 12:53

Città del Vaticano - Non fare figli è «contro la patria». Dice proprio così Papa Francesco. Se l'Europa è ormai evidentemente avviata ad un declino demografico, l'Italia non sta di certo meglio. All'Angelus il pontefice ha di nuovo palesato la sua grande angoscia davanti a un paese che non riesce a fare figli. «Una preoccupazione vera, almeno qui in Italia, per l'inverno demografico». E ancora: «Sembra che tanti abbiano perso l'illusione di andare avanti con figli, tante coppie preferiscono rimanere senza o con un solo figlio, è una tragedia. Facciamo tutto il possibile per riprendere una coscienza, per vincere questo inverno demografico che va contro le nostre famiglie, contro la nostra patria e contro il nostro futuro».

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Una preoccupazione che riguarda anche l'Europa, tanto che in una lettera inviata alla cattedrale di san Giovanni Evangelista di Hertogenbosch, in Germania, il Papa è tornato a parlare di un continente vecchio, dalle culle vuote. «Nell'inverno demografico che la nostra Europa attraversa vi invito a non avere paura di accogliere la vita esemplare di san Giuseppe in questo anno che a lui è dedicato». 

Nel maggio di quest'anno Papa Francesco e Mario Draghi, sul palco dell'Auditorium di via della Conciliazione, hanno siglato quasi un patto, aprendo un convegno servito a riflettere sullo stato delle famiglie.

Entrambi hanno affermato che il futuro dell'Italia dipenderà dalla ripartenza delle famiglie, dalla capacità dei giovani di credere nella possibilità di fare figli. Un po' come tornare a sognare. Il premier assicurava un sostegno economico alle famiglie con figli, la facilità ad acquistare una casa, e avere un lavoro meno precario. Agli Stati generali della natalità Papa Francesco affermava, invece, che la via maestra era di andare incontro ai bisogni dei nuclei. 

«Finalmente in Italia si è deciso di trasformare in legge un assegno, definito unico e universale, per ogni figlio che nasce. Esprimo apprezzamento alle autorità e auspico che questo assegno venga incontro ai bisogni concreti delle famiglie, che tanti sacrifici hanno fatto e stanno facendo, e segni l’avvio di riforme sociali che mettano al centro i figli e le famiglie. Se le famiglie non sono al centro del presente, non ci sarà futuro; ma se le famiglie ripartono, tutto riparte» sottolinea.

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