I gesuiti smontano la tesi della Lega, i migranti islamici non sono un pericolo

I gesuiti smontano la tesi della Lega, i migranti islamici non sono un pericolo
di Franca Giansoldati
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Giovedì 4 Aprile 2019, 11:19
Città del Vaticano – I gesuiti smontano pezzo per pezzo la predicazione della Lega in fatto di migrazioni islamiche. Non sono un pericolo. E' un falso problema. In un articolo della Civiltà Cattolica che riporta la linea di Papa Francesco vengono prese le distanze da quelle politiche che, anche in Italia, alimentano le paure verso gli immigrati di religione islamica. «Uno spettro si aggira da anni in Europa, minacciandone la coesione politica, sociale e culturale: è la paura dell’immigrato, e di quello musulmano in particolare, abilmente manipolata da alcune narrazioni mediatiche. Infatti a volte, nelle nostre società, in quelle meno aperte e democratiche, il rifugiato è sentito non come colui che fugge dalla guerra e dalla violenza e che merita – come prevede la legge internazionale – protezione e accoglienza, bensì come un nemico che minaccia i nostri beni, la nostra tranquillità, la nostra cultura».

Nell'articolo viene riportato uno studio condotto nel febbraio 2017 (all’indomani del Muslim Ban di Trump) dall’istituto inglese Chatham House che si basava su un sondaggio svolto in 10 Paesi dell’Ue sul tema dell’immigrazione musulmana. Il 55% degli intervistati riteneva che si dovesse bloccare, il 20% negativamente, mentre il 25% si era astenuto. Le percentuali affermative più alte si sono registrate in Polonia (71%), dove il numero degli immigrati musulmani è molto basso (0,1%); in Austria (65%), dove il 7,9% della popolazione è musulmana, sono presenti diversi movimenti xenofobi; e in Francia (61%), nazione che è stata duramente colpita negli ultimi anni dal terrorismo jihadista. L’Italia ha registrato la percentuale del 51%. Nel nostro Paese, scrivono i gesuiti, l'islamofobia è alimentata dalla falsa percezione che i musulmani siano tendenzialmente filo-terroristi. Esattamente quello che afferma il ministro Salvini.

«È noto che la «fobia» dello straniero – si legge - tende a modificare la percezione della realtà dei fatti, a creare allarmanti fake news. Ad esempio, molti in Italia pensano che la criminalità sia cresciuta in rap- porto diretto con l’aumento dell’immigrazione».

 
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