Papa su Instagram a quota 7 milioni, ma il Vaticano tace ancora sul misterioso like alla modella

Papa su Instagram a quota 7 milioni, ma il Vaticano tace ancora sul misterioso like alla modella
di Franca Giansoldati
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Venerdì 19 Marzo 2021, 18:42 - Ultimo aggiornamento: 20:49

Città del Vaticano – E dire che in Vaticano era anche stata aperta una indagine interna, in collaborazione con il team di Instagram, per capire chi poteva aver messo (per ben due volte) un like sotto la fotografia ammiccante di due avvenenti modelle. Naturalmente il like di Papa Francesco sotto il fondoschiena della modella brasiliana Natalia Garibotto era stato subito rimosso, ma non era sfuggito alla giovane indossatrice che aveva subito ringraziato il pontefice per l'insperato supporto facendo scoppiare il putiferio. La stessa cosa era accaduta il mese successivo, con una altra bellissima modella. Probabilmente una svista forse da chi gestisce il profilo papale che, proprio oggi – giorno di San Giuseppe – festeggia i cinque anni di attività dell'account @franciscus.

Era il 19 marzo del 2016 quando iniziava appunto l'avventura su questa piattaforma social fatta di immagini e poche parole.

Oggi a seguirlo sono 7.722.000 persone, soprattutto in Brasile, Stati Uniti, Colombia e Italia, in un'eta' compresa per lo piu' tra i 25 e i 34 anni. Ad annunciare i numeri record è stato il Vaticano senza però chiarire i motivi che sono all'origine della clamorosa gaffe dei 'like' del Papa sotto le immagini giunoniche delle due modelle.

All'epoca – tra novembre e dicembre dell'anno scorso – era stato fatto sapere dal Vaticano che era stata avviata una specie di indagine interna fatta in tantem con gli esperti del social più gettonato del momento, Instagram. Era stata persino ipotizzato che i 'like' papali alle due modelle potessero essere il frutto di un hackeraggio, cosa che però a detta di alcuni esperti informatici è piuttosto difficile per via delle barriere di difesa di Instagram davvero elevatissime. Resta il fatto che ad oggi nessuno ha ancora fornito una risposta definitiva che ha a che fare con la immagine del pontefice. In compenso, però, sono stati resi noti i numeri da record del profilo papale.

Instagram è uno dei canali sui quali il Vaticano ha puntato molto ultimamente. La foto piu' popolare di questi cinque anni e' quella in cui Papa Francesco sale da solo al Sagrato della Basilica di San Pietro, in una piazza vuota, lo scorso 27 marzo 2020, in occasione dello storico momento di preghiera in piena pandemia; piu' di un milione di 'like' e 24.200 commenti. Un altro esempio piu' recente e' quello del viaggio in Iraq, che ha avuto su Instagram 17 milioni di visualizzazioni e due milioni di interazioni con i contenuti. 

Il Papa oggi e' tornato a parlare della famiglia, con un messaggio all'evento che ha aperto l'anno dedicato alla Amoris Laetitia. Ha chiesto a sacerdoti e vescovi di prendersi cura delle fragilita' e delle ferite e non invece proporre una dottrina calata dall'alto. Ma ha anche ribadito i 'paletti' del matrimonio che non risponde alla «dittatura delle emozioni» ma e' «un progetto di Dio, da vivere con totalita', fedelta' e gratuita». Parole che non sono suonate facili da digerire per  quei cattolici che si sarebbero aspettati maggiori aperture per avere le benedizioni alle coppie gay, come speravano di poter ottenere tanti vescovi tedeschi, austriaci, francesi, americani. Alcuni anni fa il divieto esplicitato dalla Congregazione della Fede ha scatenato il putiferio soprattutto nel mondo cattolico nordeuropeo. 

Il vescovo di Anversa, monsignor Johan Bonny ha dato voce ai cattolici progressisti che sono rimasti male dal divieto vaticano. «Provo una vergogna indiretta per la mia Chiesa» e «vorrei chiedere scusa a tutti coloro per i quali questo e' doloroso e incomprensibile», ha detto il vescovo che nell'ottobre 2015, in rappresentanza della Conferenza episcopale del Belgio, aveva preso parte al Sinodo dei vescovi su matrimonio e famiglia a Roma. «Il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede - dice Bonny - mina l'annunciato anno di lavoro con Amoris Laetitia", cominciato appunto oggi».

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