Al concistoro la road map vaticana per il Giubileo 2025: «I tempi stringono e bisogna fare presto»

I cardinali ascoltano e basta: il dibattito aperto e libero tra i porporati in assemblea è stato limitato dal Papa

Al concistoro la road map vaticana per il Giubileo 2025: «I tempi stringono e bisogna fare presto»
di Franca Giansoldati
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Martedì 30 Agosto 2022, 11:26 - Ultimo aggiornamento: 11:34

Città del Vaticano – Il Giubileo del 2025, il tempo che stringe, il cammino spirituale da avviare nella Chiesa a livello locale per preparare il più grande pellegrinaggio degli ultimi tempi – quasi una prova muscolare della reale tenuta del cattolicesimo in Europa e nel mondo – è stata al centro della seconda giornata del concistoro straordinario in corso in Vaticano. «I tempi stringono e bisogna fare presto». E' la prima volta dal 2014 che Papa Francesco ha convocato tutti i cardinali del mondo per fornire loro uno scambio di informazioni su due temi particolari, la costituzione apostolica che è appena stata approvata dopo diversi anni e tante polemiche, e l'Anno Santo del 2025, una data all'orizzonte che sta sollevando parecchi timori perché i percorsi preparatori, all'interno delle conferenze episcopali mondiali, sono solo stati abbozzati ma non sono ancora operativi. Così come stanno generando preoccupazioni i ritardi, stavolta tutti strutturali e ascrivibili alla realizzazione di una serie di opere legate alla viabilità e al decoro urbano, a carico del Comune di Roma, della Regione Lazio e, soprattutto, del governo italiano.

In questi mesi, con grande garbo istituzionale, il Vaticano ha lanciato una serie di messaggi a Palazzo Chigi e al Campidoglio per ricordare che bisogna fare presto se la città di Roma e l'Italia hanno intenzione di arrivare preparate all'appuntamento e a far fronte alle decine di milioni di pellegrini spalmati nel corso dei dodici mesi.

Una stima che tiene conto della fine della epidemia e di altre variabili internazionali, tra cui la speranza che la guerra in Ucraina, per quel periodo, sia solo un ricordo lontano. Anche se il dibattito aperto e libero tra i cardinali in assemblea è stato limitato dal Papa per scansare il rischio di contestazioni o di interventi critici su altri grandi dossier drammaticamente aperti – per esempio l'enorme caso cinese che, tra l'altro, vede agli arresti domiciliari l'anziano cardinale Zen, impossibilitato a viaggiare e raggiungere gli altri cardinali in Vaticano per il concistoro – i cardinali hanno modo di affrontare le tematiche sul giubileo e sulla costituzione apostolica limitandosi ai circoli linguistici che si tengono a parte e che raccolgono le opinioni dei singoli, riassunti poi in un intervento sintetico destinato ad essere esposto in assemblea. Ma di dibattiti aperti nemmeno l'ombra.

La costituzione apostolica è stata approvata senza alcuna consultazione generale alcuni mesi fa e subito aveva sollevato parecchi maldipancia interni.

Uno dei nodi indigesti riguarda l'orientamento a sganciare tanti ruoli curiali a livello apicale dall'ordine sacro, in modo da essere aperti all'arrivo dei laici. 

Il testo era stato promulgato il giorno di San Giuseppe – 19 marzo – dopo quasi otto anni di revisioni e riscritture ed è considerato da Francesco una pietra miliare del suo pontificato, anche perché quando è stato eletto, nel marzo 2013, ha ricevuto il mandato esplicito di riformare la burocrazia d’Oltretevere afflitta da scandali e, a detta di molti elettori, da meccanismi bizantini e marcatamente troppo italiana. È chiaro che dalla portata del testo non si tratta solo di una riforma burocratica o amministrativa ma di una mossa strategica più ampia, pensata per accelerare il passaggio della Chiesa alla missionarietà, all’andare alle periferie culturali e non solo geografiche, spotando il peso specifico da Roma all'esterno. 

La relazione sul Giubileo è stata affidata a monsignor Rino Fisichella, già artefice del Giubileo della Misericordia e ora coordinatore di tutta la macchina vaticana per l'appuntamento del 2025. 

Per il Vaticano questo Giubileo per Roma, per l'Italia costituisce un autentico risveglio. Il comitato giubilare ha studiato un percorso di fede da strutturare in tappe annuali, e sta mettendo a punto una app in varie lingue, una pubblicazione scientifica sul Vaticano II e un piano di eventi da dedicare a diverse categorie: famiglie, bambini, giovani, movimenti e associazioni, anziani, nonni, disabili, sport, malati e sanitari, università, mondo del lavoro, cori e corali, confraternite, sacerdoti, persone consacrate, cattolici orientali, catechisti, poveri, carcerati.

Tra i cardinali presenti nell'aula nuova del Sinodo c'è anche Angelo Becciu, ammesso grazie all'invito di Papa Francesco e alla assicurazione che anche per lui da ora in poi vale il principio della presunzione di innocenza. Fino alla sentenza del processo sul palazzo di Londra che lo vede imputato assieme ad altri nove - tra funzionari vaticani, finanzieri, sacerdoti e una esperta di questioni internazionali collegata ai servizi segreti - Becciu è di fatto stato integrato nuovamente negli eventi e nelle attività riguardanti il Collegio Cardinalizio. Il Papa lo aveva punito due anni fa senza attendere la sentenza, negandogli dunque la presunzione di innocenza,  quando lo aveva costretto alle dimissioni del ruolo in curia e alla rinuncia di tutte le prerogative legate al cardinalato.

L'invito fatto a Becciu a riprendere la attività cardinalizia hanno però aperto un giallo in Vaticano, che al momento resta insoluto. L'elenco dei porporati, aggiornato dalle strutture vaticane in questi giorni, annota che Becciu è ancora tecnicamente un 'non elettore' in caso di conclave, alimentando di conseguenza dubbi sulla interpretazione papale del principio della presunzione di innocenza. Il Vaticano interpellato da diversi giornalisti a fornire una spiegazione a questo busillis canonico non ha fornito una spiegazione lasciando circolare le più disparate speculazioni. 

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