Papa Francesco elogia i giornalisti, lavorate tantissimo in questo periodo e vi assumete tanti rischi

Papa Francesco elogia i giornalisti, lavorate tantissimo in questo periodo e vi assumete tanti rischi
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 6 Maggio 2020, 09:06

Città del Vaticano - Papa Francesco ha dedicato la messa di stamattina ai giornalisti - uomini e donne - che «in questo tempo di pandemia hanno tanto lavoro e rischiano tanto. Possa il Signore aiutarli nel loro lavoro al servizio della verità» ha detto nella cappella di Santa Marta.

Da quando è iniziato il lockdown tra le categorie dei lavoratori ai quali ha indirizzato un pensiero di incoraggiamento e vicinanza c'è anche quello dei mass media. Ma in diverse altre occasioni, in passato, durante udienze o conferenze stampa, Francesco ha riconosciuto il ruolo centrale della libera informazione, esprimendo gratitudine a chi fa emergere aspetti sconosciuti, a chi lavora per dare voce a chi non la ha, per difendere i deboli, per fare affiorare le distorsioni del potere. Rivolgendosi ai membri della Stampa Estera e, prima ancora, a quelli dell'ordine dei giornalisti, durante due udienze a loro concesse, aveva anche rilevato il ruolo essenziale che la stampa libera ha nelle democrazie. 

Durante l'udienza alla Stampa Estera disse che il «giornalista umile è un giornalista libero. Libero dai condizionamenti. Libero dai pregiudizi, e per questo coraggioso. La libertà richiede coraggio!» aggiungendo che «libertà di stampa e di espressione è un indice importante dello stato di salute di un Paese. Non dimentichiamo che le dittature, una delle prime misure che fanno, è togliere la libertà di stampa o “mascherarla”, non lasciare libera la stampa. Abbiamo bisogno di un giornalismo libero, al servizio del vero, del bene, del giusto; un giornalismo che aiuti a costruire la cultura dell’incontro».

Proprio in questi giorni sta sollevando sorpresa l'ordine diramato dal Vicariato ai parroci romani, attraverso uno dei vescovi ausiliari, a non rilasciare alcuna intervista ai giornalisti che lo richiedono per non creare confusione e caos nella Chiesa, limitando così la loro libertà di espressione. Una iniziativa che sembra lontana anni luce dallo spirito di libertà e apertura di papa Francesco verso i media.

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