Il grido del Papa per la Terra: «Fermiamo l'esplorazione dei combustibili fossili, servono nuove politiche pubbliche»

Il pontefice ha invitato i cattolici (e non solo) a reagire

Il grido del Papa per la Terra: «Fermiamo l'esplorazione dei combustibili fossili, servono nuove politiche pubbliche»
di Franca Giansoldati
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Giovedì 25 Maggio 2023, 10:53 - Ultimo aggiornamento: 11:36

Città del Vaticano - Bp, Eni, Equinor, Repsol, Shell, Exxon, Mobil, Royal Dutch Chevron, BP e Total. La lista dei governi e delle grandi compagnie petrolifere alle quali si è rivolto indirettamente Papa Francesco è lunga. «Secondo gli impegni dell’Accordo di Parigi per frenare il rischio del riscaldamento globale, è un controsenso consentire la continua esplorazione ed espansione delle infrastrutture per i combustibili fossili. Alziamo la voce per fermare questa ingiustizia verso i poveri e verso i nostri figli, che subiranno gli impatti peggiori del cambiamento climatico». Il pontefice della Laudato Sì, l'enciclica sociale green, ha invitato i cattolici (e non solo) a reagire attraverso un messaggio diffuso in tutto il mondo in diverse lingue dal Vaticano. «Faccio appello a tutte le persone di buona volontà affinché agiscano in base a questi orientamenti sulla società e sulla natura». Quello di Bergoglio è più che un appello perchè per certi versi sembra la chiamata ad una mobilitazione dal basso. Ognuno con comportamenti responsabili e consapevoli nelle scelte quotidiane può contribuire a far cambiare le politiche. «Dobbiamo decidere di trasformare i nostri stili di vita e le politiche pubbliche che governano le nostre società» partendo da una conversione del cuore». 

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E ancora: «I leader mondiali presenti al vertice COP28, in programma a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre di quest’anno, devono ascoltare la scienza e iniziare una transizione rapida ed equa per porre fine all’era dei combustibili fossili». 

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La denuncia di Bergoglio è articolata e motivata e si richiama alla enciclica promulgata nel 2015. «Il consumismo rapace, alimentato da cuori egoisti, sta stravolgendo il ciclo dell’acqua del pianeta. L’uso sfrenato di combustibili fossili e l’abbattimento delle foreste stanno creando un innalzamento delle temperature e provocando gravi siccità.

Spaventose carenze idriche affliggono sempre più le nostre abitazioni, dalle piccole comunità rurali alle grandi metropoli. Inoltre, industrie predatorie stanno esaurendo e inquinando le nostre fonti di acqua potabile con pratiche estreme come la fratturazione idraulica per l’estrazione di petrolio e gas, i progetti di mega-estrazione incontrollata e l’allevamento intensivo di animali. Sorella acqua come la chiama San Francesco, viene saccheggiata e trasformata in «merce soggetta alle leggi del mercato» 

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Il Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (IPCC) nei rappoti periodici sullo stato del pianeta afferma che un’azione urgente per il clima può garantire un mondo più sostenibile e giusto. «Possiamo, dobbiamo evitare che si verifichino le conseguenze peggiori. È molto quello che si può fare! se, come tanti ruscelli e torrenti, alla fine insieme confluiamo in un fiume potente per irrigare la vita del nostro meraviglioso pianeta e della nostra famiglia umana per le generazioni a venire. Uniamo le nostre mani e compiamo passi coraggiosi». Il Papa ritiene che ormai sia diventato difficile da nascondere il debito ecologico maturato dalle nazioni più sviluppate e industrializzate. 

Da anni la Chiesa insiste sul fatto che stiamo vivendo è  una crisi che si sta sviluppando contemporaneamente e parallelamente a vari livelli: crisi ambientale, con la devastazione dello ‘spazio vitale’, l'uso dissennato delle risorse naturali, l'inquinamento della biosfera ma anche crisi sociale con conseguenti eventi bellici, il flusso migratorio di centinaia di milioni di persone per cause climatiche, come ha stimato l'IPCC. Nella Laudato Si il Pontefice fa affidamento ad un nuovo concetto: quello della ecologia integrale dove tutto va messo in relazione, tutto è collegato e connesso. Il futuro dell'umanità, il clima, l'acqua, la biodiversità, gli OGM e anche la difesa della vita umana, dal suo inizio, il concepimento, fino alla fine naturale. 

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Dalla Laudato Sì: «La cultura ecologica non si può ridurre a una serie di risposte urgenti e parziali ai problemi che si presentano riguardo al degrado ambientale, all’esaurimento delle riserve naturali e all’inquinamento. Dovrebbe essere uno sguardo diverso, un pensiero, una politica, un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità che diano forma ad una resistenza di fronte all’avanzare del paradigma tecnocratico»

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