Sos della Cei agli elettori cattolici: non disertate le urne e pensate al bene dell'Europa e dell'Italia

Sos della Cei agli elettori cattolici: non disertate le urne e pensate al bene dell'Europa e dell'Italia
di Franca Giansoldati
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Martedì 21 Maggio 2019, 11:17 - Ultimo aggiornamento: 15:39
Città del Vaticano – A cinque giorni dalle elezioni europee i vescovi italiani si mobilitano compatti per chiedere ai cattolici di non disertare le urne. E' un dovere di tutti partecipare alla vita politica del Paese, specie in un momento delicato che non ha bisogno di passi indietro. A parlare davanti all'interno episcopato riunito in Vaticano è il cardinale Gualtiero Bassetti che, con garbo, risponde per le rime a Matteo Salvini dopo il suo roboante comizio milanese durante il quale ha baciato il crocifisso, elencato i santi patroni d'Europa e ha consacrato la vittoria elettorale della Lega alla Madonna di Fatima. «Un ultimo aspetto su cui è doveroso soffermarsi riguarda il futuro dell’Unione Europea. È vero che oggi l’Europa è sentita come distante e autoreferenziale, fino al punto da far parlare di una decomposizione della famiglia comunitaria, su cui soffiano populismi e sovranismi. Lasciatemi, però, dire – forse un po’ provocatoriamente – che il problema non è innanzitutto l’Europa, bensì l’Italia, nella nostra fatica a vivere la nazione come comunità politica».

Bassetti fa leva sul concetto di comunità politica, e si chiede cosa, noi italiani, cosa abbiamo ancora da offrire? «Penso alle nostre virtù, prima fra tutte l’accoglienza; penso a una tradizione educativa straordinaria, a uno spirito di umanità che non ha eguali; penso alla densità storica, culturale e religiosa di cui siamo eredi. Attenzione, però: non si vive di ricordi, di richiami a tradizioni e simboli religiosi o di forme di comportamento esteriori!» La sua idea è di portare più Italia in Europa, visto che il cristianesimo ha ridisegnato il continente. «Come italiani dovremmo essere il volto migliore dell’Europa per dare più fierezza ai nostri giovani, ai nostri emigrati e a quanti sbarcano sulle nostre coste, perché siamo il loro primo approdo».

«Con questa prospettiva – dice ancora Bassetti - va valorizzata l’opportunità che ci è offerta dalle elezioni di domenica prossima: chiediamo a tutti di superare riserve e sfiducia e di partecipare al voto. Siamo consapevoli che questo rimane solo il primo passo, ma è un passo che non ci è dato di disertare.

Al governo giallo verde la Cei – come aveva già fatto nei mesi passati - ha veicolato alcuni messaggi mutuandoli dalle richieste delle comunità di base sparse sul territorio. La prima ha a che vedere con il terremoto. Serve l’impegno di chi ha la responsabilità civile e politica. Lo reclamano le tante abitazioni ancora inagibili della nostra gente; lo reclamano le nostre chiese: sono 3.000 quelle danneggiate dal sisma; l’impegno, su cui ci si è confrontati per mesi, ne prevede la ricostruzione di 600, quali luoghi di culto, di riferimento e aggregazione per tutta la comunità. È decisivo, dunque, che le ordinanze siano rese operative, che le procedure concordate per la ricostruzione trovino attuazione, che i fondi stanziati si traducano in interventi concreti».

L'altra grande questione sulla quale si sofferma riguarda la riforma del Terzo settore. Bassetti denuncia che il modo di agire con il quale sta procedendo il governo nasconde «antichi pregiudizi per le attività sociali svolte dal mondo cattolico; pregiudizi che non consentono di avere ancora una normativa adeguata a rispondere alle esigenze di centinaia di migliaia di persone, dedite al prossimo e alle persone bisognose (…) Per questo non si può che rimanere sconcertati vedendo che al Paese intero si manda un segnale di segno opposto, intervenendo senza giustificazione alcuna per raddoppiare la tassazione sugli enti che svolgono attività non commerciali. Al Governo chiediamo non sconti fiscali o privilegi, ma regole idonee e certe, nel rispetto di quella società organizzata e di quei corpi intermedi che sono espressione di sussidiarietà».
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