COP26, gaffe dell'Arcivescovo di Canterbury: scuse agli ebrei per paragone tra Shoah e Climate Change

COP26, gaffe dell'Arcivescovo di Canterbury: scuse agli ebrei per paragone tra Shoah e Climate Change
di Franca Giansoldati
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Martedì 2 Novembre 2021, 14:21 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 08:35

Dopo avere letto l'ultimo devastante rapporto dell' IPCC, il panel dell'Onu che fa previsioni apocalittiche sui cambiamenti climatici a 20-30 anni, l'Arcivescovo di Canterbury si deve essere spaventato parecchio. Lo scenario annunciato dagli scienziati, a suo parere, è quasi peggio della devastazione dell'Olocausto ha detto Justin Welby intervistato dalla BBC sul vertice di Glasgow, COP26.

Subito dopo però Welby ha dovuto scusarsi pubblicamente per essersi lasciato andare ad una immagine un po' forte, correndo ai ripari con un tweet riparatore verso il mondo ebraico.

Welby aveva paragonato l'ignavia dei leader politici attuali a quella di tanti leader che negli anni Trenta - di fronte al nazismo e alle persecuzioni ebraiche che portarono alla Shoah e all'Olocausto causando 6 milioni di morti -  non ebbero sufficiente reattività per intervenire.

Questo paragone ha sollevato un vespaio di polemiche tanto che Justin Welby ha dovuto fare marcia indietro e twittare delle scuse agli ebrei per averli tirati in ballo ingiustamente. 

Il fatto è che la minaccia della crisi climatica non può essere paragonata a quella del Terzo Reich dicendo che l'attuale generazione di leader sarà "maledetta" nella storia se fallirà al summit Cop26.

Welby aveva spiegato che la posta in gioco alla Cop26 è talmente alta che «tra due generazioni i leader politici saranno ricordati solo per questa sfida. Potrebbero essere stati brillanti in tutto il resto ma saranno maledetti se ignoreranno la posta in gioco. Al contrario potrebbero aver fatto schifo su tutto il resto precedentemente ma se faranno bene su questo tema i bambini di oggi li benediranno tra 50 anni».

Interrogato sull'uso della parola "maledetto", Welby - che era un dirigente dell'industria petrolifera prima del sacerdozio - ha risposto: «Ho usato una parola forte. Il fatto è che la gente parlerà di loro in termini molto più forti di quanto non si parli oggi dei politici degli anni '30 che ignoravano ciò che stava accadendo nella Germania nazista. La crisi climatica ucciderà persone in tutto il mondo per generazioni, e noi non avremo mezzi per evitarlo».

Alla domanda se un fallimento nell'affrontare la crisi climatica sarebbe da considerare peggiore di quello che non venne fatto per fermare il genocidio, Welby ha precisato: «Stavolta permetterà un genocidio su una scala infinitamente più grande. Non sono sicuro che ci siano gradi di genocidio, ma c'è larghezza di genocidio, e questo sarà un genocidio indiretto, per negligenza, incoscienza, che alla fine tornerà a noi o ai nostri figli e nipoti».

In un tweet successivo, Welby è stato costretto ad un dietrofront per le polemiche sollevate dalle comunità ebraiche: «Mi scuso inequivocabilmente per le parole che ho usato quando ho cercato di sottolineare la gravità della situazione che dobbiamo affrontare a Cop26. Non è mai giusto fare paragoni con le atrocità portate dai nazisti, e mi dispiace per l'offesa causata agli ebrei da queste parole».

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