Una donna Segretario di Stato del Vaticano? «Sarebbe il momento». Il cardinale e teologo Muller sbriciola i tabù

«Le donne - dice il porporato già prefetto dell'ex Sant'Uffizio- possono occupare tutti i ruoli nella Chiesa che non sono legati al sacramento dell'ordine»

Una donna Segretario di Stato del Vaticano? «Sarebbe il momento». Il cardinale e teologo Muller sbriciola i tabù
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Venerdì 20 Gennaio 2023, 16:50 - Ultimo aggiornamento: 17:08

Città del Vaticano - Una donna segretario di Stato in Vaticano: «Sarebbe il momento». Parola del cardinale Gerhard Müller, già Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede con Benedetto XVI, ed esponente di spicco dell'ala più ortodossa della Chiesa, in una lunga intervista senza censure della vaticanista Franca Giansoldati, da cui è nato il volume 'In buona fedè (edito da Solferino) in uscita il 27 gennaio.

DONNE

«Onestamente - osserva Müller - non credo che la Chiesa sia maschilista, nel senso etimologico del termine. È uno dei tanti pregiudizi che circolano. Non vi sono, infatti, ostacoli di sorta a che la donna svolga ruoli accademici di assoluto rilievo, per esempio professoressa di teologia nelle università pontificie. Così come potrebbe ambire benissimo a ruoli apicali in Segreteria di Stato o altrove in curia. Naturalmente per essere docenti di teologia servono precise competenze».

«Le donne - dice il porporato già prefetto dell'ex Sant'Uffizio- possono occupare tutti i ruoli nella Chiesa che non sono legati al sacramento dell'ordine. Ritengo per esempio fattibile nominare una donna nunzio apostolico, oppure una donna Segretario di Stato o anche Sostituto per gli Affari Generali o, ancora, governatrice dello Ior. Forse sarebbe anche il momento di avere una donna Segretario di Stato o ai vertici del Governatorato, visto che sono ruoli aperti anche ai laici, senza alcuna preclusione. Però sul sacerdozio c'è un limite invalicabile, il sacerdote può essere soltanto un uomo, così come il cardinalato: per una donna non può essere contemplato poiché all'origine del Collegio cardinalizio vi era il legame con il sacerdozio, tanto che ancora oggi a ogni cardinale è associata una chiesa di Roma».

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In futuro non sembra esserci spazio per una presenza femminile qualificata tra gli elettori chiamati in un conclave a eleggere il Papa. Dice il card. Müller: «Bisogna partire dalle radici per capire in quale direzione si può andare. Il conclave cominciò a strutturarsi quando la Chiesa di Roma iniziava a eleggere il suo vescovo, il successore di Pietro. Non si trattava di un'elezione in senso democratico, ma di una scelta guidata dallo Spirito Santo. In seguito vennero lentamente definiti i confini e le regole, fino ad arrivare alla situazione odierna. Sappiamo che nel Medioevo, ma anche oltre, vi erano grandi famiglie nobiliari che portavano avanti proprie politiche per influenzare la scelta del successore.

Fu Niccolò II a stabilire le prime regole per l'elezione e da lì le norme sono state perfezionate fino all'attuale costituzione Universi Dominici Gregis. E venne chiarito che solo i cardinali della Chiesa romana - quelli incardinati nelle chiese titolari - avessero diritto di voto, proprio per limitare il caos e le pressioni esterne».

PAPA EMERITO

Nel libro intervista di imminente uscita, il prefetto emerito dell'ex Sant'Uffizio auspica che in futuro non ci siano più papi emeriti: «Io mi aspetto che quello di Benedetto XVI resti un caso personale ed eccezionale. Ho sconsigliato a suo tempo a Papa Francesco di percorrere lo stesso sentiero anche se lui, per suo carattere, alla fine fa sempre il contrario di quello che gli si dice. (Müller ride di gusto.) Papa Francesco mi disse che anche lui avrebbe potuto ritirarsi e andare in pensione se mai si fossero verificate determinate circostanze legate alla salute, tenendo conto che Benedetto XVI ha aperto un precedente, rendendo possibile questa ipotesi anche ad altri in futuro. Ma l'opinione sulle dimissioni papali è materia divisiva. Ricordo che il cardinale Maradiaga, grande elettore di Papa Francesco al conclave , un giorno lodò parecchio Benedetto XVI per la rinuncia. È possibile che certi settori della Chiesa aspettino che il Pontefice attuale rinunci, facendo balenare disegni di politica ecclesiastica, o anche per pilotare meglio il prossimo conclave e individuare, chissà, un giovane candidato vicino alle riforme nel frattempo avviate, ma la Chiesa non può agire in questo modo. Altri ancora premono perché venga studiata una normativa per regolare gli avvicendamenti al soglio di Pietro prima della morte naturale del Pontefice. Tutti meccanismi deleteri all'unità della Chiesa. I cattolici dovrebbero accettare sempre il Papa eletto, chiunque egli sia»

REGOLE

Per Müller, «nessuno potrà mai fare una legge sulle dimissioni affermando che il Papa deve lasciare dopo un certo numero di anni o, ancora, che dipende dalla sua coscienza. Non si tratta di una scelta personale, poiché presenta risvolti critici per la Chiesa intera, con un miliardo di credenti coinvolti nel mondo, e oltre quattromila vescovi. Chiaramente non si possono impartire direttive o comandi al Pontefice, ma tutto dovrebbe seguire anche una logica, evitando di procedere secondo l'arbitrarietà del faccio-ciò-che-voglio. Ecco, questo non rappresenta affatto la spiritualità della missione di Pietro». L'ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede non approva i cambiamenti apportati al testo del Padre nostro dove la frase 'non ci indurre in tentazionè è stata sostituita con 'non abbandonarci alla tentazionè. «A me - dice - pare una modifica incomprensibile. 'Non ci indurre in tentazionè sono le parole di Gesù nel Nuovo Testamento e teoricamente non si poteva cambiare quel testo, o perfezionare la versione greca. Si tratta di una traduzione non corretta, anche se a volte è complicato tradurre bene e provare a migliorare le parole di Gesù. Possiamo spiegare o interpretare i malintesi, non possiamo di certo alterare il senso originale. »Non indurci in tentazione«: nella Bibbia abbiamo Satana che ci introduce alla tentazione e resta una prova che Dio asseconda per testarci, per metterci sotto esame. L'orientamento verso il peccato è una spinta innata nell'uomo. Chi ha modificato il testo della preghiera era certamente animato da buone intenzioni , ma il risultato ottenuto non rispecchia quello che indica il testo originale.Fortunatamente il Padre Nostro è stato cambiato solo in italiano, non in altre lingue. In tedesco, per esempio, è rimasto invariato». Ma come mai nessun collaboratore del Papa lo ha avvisato in tempo di questo errore nella traduzione del Padre Nostro in italiano? «Penso - spiega il card. Müller -che il mio successore, il cardinale Ladaria lo abbia anche fatto e so che lo hanno fatto anche altre persone, ma la categoria dei teologi in questo frangente storico non ha grosse chance. Sono tenuti ai margini». 

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LICENZIAMENTO

Il cardinale Müller parla anche di quando il Papa non ha rinnovato il suo incarico: «La mia uscita è avvenuta nel 2017. È stato un fulmine a ciel sereno. Il giorno prima era il 29 giugno, festa solenne di Pietro e Paolo e ricordo che Papa Francesco mi abbracciò sul sagrato della basilica davanti a tutti, alla fine della messa, dicendomi di avere piena fiducia in me. Mi disse proprio così. Il giorno seguente mi recai puntuale in udienza al Palazzo Apostolico per sottoporgli una serie di questioni che erano rimaste in sospeso, si trattava di un appuntamento di routine per il Prefetto della Congregazione della Fede. A conclusione del breve colloquio mi disse sinteticamente: 'Hai terminato il tuo mandato. Grazie per il tuo lavorò senza fornirmi alcun motivo, ma del resto non lo fornì anche successivamente. Si limitò ad aggiungere solo che dopo l'estate di quell'anno avrebbe individuato per me qualche altra mansione da affidarmi. Da allora non è accaduto nulla. Quel momento ce l'ho ancora bene impresso perché fu un momento inaspettato».

IL CASO BECCIU

Il prefetto emerito dell'ex Sant'Uffizio affronta senza filtri anche la vicenda legata al 'licenziamentò del cardinale Angelo Becciu, imputato nel processo in Vaticano per lo scandalo finanziario legato alla compravendita del Palazzo di Londra: «Non si può punire qualcuno senza avere in mano le prove della sua colpa. Questo modo di agire è capitato di frequente in Vaticano e non riguarda solo il singolare caso Becciu, ma è accaduto persino dentro la Congregazione per la Dottrina della Fede quando furono mandati via alcuni sacerdoti senza ragioni, dall'oggi al domani. Per il cardinale Becciu la questione è macroscopica anche perché amplificata dai mass media: è stato umiliato e punito di fronte al mondo senza che gli sia stata data alcuna possibilità di difesa. Ora si aspetta la fine del processo in corso al tribunale vaticano. Eppure dovrebbe valere per chiunque la presunzione di innocenza, un diritto sacrosanto dai tempi degli antichi romani. Non è mia intenzione imbastire una polemica su questo versante, ma è difficile non meravigliarsi per come si è evoluta l'intera vicenda: Francesco ha deciso di punirlo severamente dopo che qualcuno era andato da lui, a Santa Marta, per mostrargli un articolo de »L'Espresso« che riportava un'inchiesta sul cardinale. Ma come si fa ad agire in base a un articolo di stampa? Personalmente non sono favorevole a che si svolgano processi civili in Vaticano, meglio si facciano in Italia, con le procedure italiane ed europee, perché il Vaticano non è uno Stato come gli altri essendo nato solo per garantire l'indipendenza della figura del Papa. In ogni caso, al di là di considerazioni personali, punire qualcuno prima della sentenza denota il potere cieco di una monarchia assoluta, quasi un residuo storico del Papa-Re, anche se la Chiesa si è liberata da un pezzo dello Stato pontificio. Quanto al processo sul palazzo di Londra, non conosco i termini precisi, spero come tutti che venga fatta luce, anche perché dall'impianto accusatorio sembrerebbe che in Vaticano dimorino solo funzionari corrotti fino al midollo. Un pregiudizio che forse andrebbe smontato. Le cose non stanno proprio così. Naturalmente se ci saranno dei colpevoli è giusto punirli, ma dopo una regolare sentenza». 

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