Vaticano, cardinale grave col Covid in clinica privata: la diocesi non gli paga le spese mediche

Vaticano, cardinale grave col Covid in clinica privata: la diocesi non gli paga le spese mediche
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 20 Gennaio 2021, 11:24 - Ultimo aggiornamento: 15:40

Città del Vaticano - Malato di Covid, con complicazioni gravi ai polmoni, il cardinale emerito di Città del Messico, Norberto Rivera Carrera è ricoverato in una clinica messicana la scorsa settimana ma l'arcidiocesi pare abbia rifiutato di pagare il suo soggiorno ospedaliero e le cure. La notizia è rimbalzata al di qua dell'oceano grazie ad alcuni blog e testate cattoliche, tra cui Religion Digital che denuncia l'abbandono del cardinale da parte della Chiesa messicana. Il porporato - in gravi condizioni di salute e senza risorse (così dicono) - sarebbe impossibilitato a fare fronte alle spese mediche.   

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Rivera Carrera (che si trova all'ospedale Mocel di Città del Messico) attualmente riceve la pensione dall'arcidiocesi (come spetta a tutti i cardinali).

Di sua tasca dovrebbe sborsare  80.000 pesos messicani che corrispondono al ricovero privato oltre al costo delle cure per i giorni di degenza (poco meno di 4 mila euro).

Secondo il diritto canonico il cardinale avrebbe effettivamente il diritto a ricevere sostegno per quanto riguarda la sua salute da parte dell'arcidiocesi. Religion Digital commenta: «A quanto pare, nessuno nell'arcivescovado è responsabile della cura e dell'attenzione spirituale del cardinale Rivera. La negligenza e la mancanza di buon senso e di umanità hanno preso il sopravvento».

 

Di fronte a questa situazione di insolvenza, l'ospedale privato Mocel ha iniziato a fare pressione sulla famiglia di Norberto Rivera per il saldo delle fatture. 

Rivera Carrera fino a qualche anno fa, quando guidava la conferenza episcopale e la diocesi di Città del Messico, era uno dei cardinali più potenti di tutta l'America Latina. Il suo nome era persino circolato come papabile ai conclavi precedenti anche se sul suo conto pesavano come macigni le accuse delle vittime della pedofilia. In particolare il suo nome è legato al fondatore dei Legionari di Cristo, padre Maciel, probabilmente il più grande criminale nella Chiesa degli ultimi secoli. Protagonista di abusi sistematici, di un sistema di controllo delle coscienze, di corruzione in Vaticano e persino accusato di aver abusato dei suoi figli naturali.

Snap, la autorevole rete americana dei sopravvissuti agli abusi dei preti, alla vigilia del conclave del 2013, in un hotel romano convocò una conferenza stampa choc con i giornalisti internazionali per fornire i nomi della ''dirty dozen'' ovvero la 'sporca dozzina'. Figure che nella Chiesa si sarebbero compromesse a coprire pedofili o spostarli da una parrocchia ad un'altra.

Ad aprire la lista dei cardinali da non eleggere in conclave era Norberto Rivera Carrera (Messico), seguito da Oscar Rodriguez Maradiaga (Honduras), Timothy Dolan (New York), Angelo Scola (Italia), George Pell (Australia), Dominik Duka (Rep.Ceca), Tarcisio Bertone (Italia), Donald Wuerl (Washington D.C.), Marc Ouellet (Quebec Canada), Sean O'Malley (Boston), Leonardo Sandri (Argentina), Peter Turkson (Ghana).

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