Papa Francesco e la svolta per l'insegnamento del catechismo, rito di investitura per uomini e donne

Papa Francesco e la svolta per l'insegnamento del catechismo, rito di investitura per uomini e donne
di Franca Giansoldati
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Martedì 11 Maggio 2021, 11:40 - Ultimo aggiornamento: 13:28

Città del Vaticano – Trasmettere la fede cristiana nella società post industriale, globalizzata e liquida come quella in cui viviamo si sta rivelando per la Chiesa una vera e propria sfida, tanto che ha deciso di far scendere in campo i catechisti – donne e uomini – rendendoli parte stabile della missione principale dei vescovi. Il loro ruolo verrà conferito con un apposita cerimonia, dopo verifiche e precisi requisiti. «Senza nulla togliere alla missione propria del vescovo di essere il primo catechista nella sua diocesi insieme al presbiterio che con lui condivide la stessa cura pastorale, e alla responsabilità peculiare dei genitori riguardo la formazione cristiana dei loro figli, è necessario riconoscere la presenza di laici e laiche che in forza del proprio battesimo si sentono chiamati a collaborare nel servizio della catechesi».

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Papa Francesco ha diffuso stamattina il testo del motu proprio con il quale istituisce il “ministero” del catechista rendendo più stabile e ordinata questa figura finora mai istituzionalizzata così solennemente.

Nel testo normativo il pontefice definisce i criteri con i quali uomini e donne verranno “arruolati” dai vescovi e resi attivi in ogni diocesi, curando la loro preparazione secondo criteri molto precisi e stabiliti in tanticipo. «Ne consegue che ricevere un ministero laicale come quello di  catechista imprime un’accentuazione maggiore all’impegno missionario tipico di ciascun battezzato che si deve svolgere comunque in forma pienamente secolare senza cadere in alcuna espressione di clericalizzazione». 

La cura nel scegliere i futuri catechisti impegnerà i vescovi e i parroci ad una maggiore attenzione. Dovranno essere figure altamente qualificate, preparate, coerenti, capaci di utilizzare «metodologie e strumenti creativi» per rendere «l’annuncio del Vangelo coerente con la trasformazione missionaria che la Chiesa ha intrapreso. Fedeltà al passato e responsabilità per il presente sono le condizioni indispensabili perché la Chiesa possa svolgere la sua missione nel mondo». Insomma non un compito facile, soprattutto perchè dovranno essere i catechisti a «risvegliare l’entusiasmo personale di ogni battezzato» in società secolarizzata dove ormai l'ignoranza regna sovrana tra gli stessi fedeli tanto che ci sono bambini che non sanno farsi il segno della croce correttamente o adulti che non sanno indicare i quattro evangelisti, il decalogo o la differenza tra Nuovo e Vecchio Testamento, stando ad alcuni recenti sondaggi.

«Lo Spirito chiama anche oggi uomini e donne perché si mettano in cammino per andare incontro ai tanti che attendono di conoscere la bellezza, la bontà e la verità della fede cristiana. È compito dei Pastori sostenere questo percorso e arricchire la vita della comunità cristiana con il riconoscimento di ministeri laicali capaci di contribuire alla trasformazione della società attraverso la penetrazione dei valori cristiani nel mondo sociale, politico ed economico».

 

Essere catechisti, insiste nel testo il Papa, serve avere una forte valenza vocazionale che si evidenzia con il Rito della istituzione. «Esso, infatti, è un servizio stabile reso alla Chiesa locale secondo le esigenze pastorali individuate dall’Ordinario del luogo, ma svolto in maniera laicale come richiesto dalla natura stessa del ministero. È bene che al ministero istituito di Catechista siano chiamati uomini e donne di profonda fede e maturità umana, che abbiano un’attiva partecipazione alla vita della comunità cristiana, che siano capaci di accoglienza, generosità e vita di comunione fraterna, che ricevano la dovuta formazione biblica, teologica, pastorale e pedagogica per essere comunicatori attenti della verità della fede, e che abbiano già maturato una previa esperienza di catechesi». 

Il testo è stato presentato stamattina in Vaticano da monsignor Rino Fisichella, presidente del pontificio per la Nuova Evangelizzazione

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