Il testamento spirituale del Cardinale Pell sul prossimo Conclave per orientare gli elettori, ecco cosa prevede per il futuro

Photo Vatican Media
di Franca Giansoldati
5 Minuti di Lettura
Giovedì 12 Gennaio 2023, 17:38 - Ultimo aggiornamento: 17:42

Città del Vaticano «I primi compiti del nuovo Papa saranno quelli di ripristinare la chiarezza dottrinale nella fede». Il pamphlet su cosa fare in vista di un prossimo conclave (quando sarà) che il cardinale australiano George Pell aveva scritto per aiutare i cardinali amici ad orientarsi e per riflettere sulla situazione della Chiesa, è destinato a diventare una sorta di testamento spirituale. Si tratta di una analisi graffiante sul pontificato di Papa Francesco (che definisce «una catastrofe»), ricca di spunti e annotazioni. Pell la aveva affidata mesi da al giornalista e saggista Sandro Magister che la aveva pubblicata sul suo blog Settimo Cielo, firmandola con uno pseudonimo. Ora che il cardinale non c'è più, alla vigilia del suo funerale che sarà celebrato sabato nella basilica di San Pietro dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio Cardinalizio, è stata resa nota l'identità dell'estensore.

Lo scritto si divide in due parti. La prima prende in esame il prossimo conclave, la seconda la situazione “disastrosa” del Vaticano a cominciare dai conti che vanno a rotoli e probabilmente manderanno in default il piccolo stato pontificio se non si interverrà con tagli imponenti. Le valutazioni di Pell in campo economico sono da considerare particolarmente attendibili visto che ha impostato e guidato la riforma finanziaria della Santa Sede . Il suo compito fu interrotto nel 2018 quando si dimise da ogni incarico per tornare in Australia a difendersi dalle accuse di pedofilia.

Dopo essere stato condannato in prima istanza ed essersi fatto oltre 400 giorni di prigione, è stato assolto dalla Corte Suprema con un verdetto emesso all'unanimità da tutti i giudici. Innocente. Pell era tornato a Roma dove aveva mantenuto l'appartamento. L'ultima volta che era stato visto in pubblico era per i funerali di Ratzinger al quale era particolarmente vicino. 

DEBOLEZZA

Il Collegio dei cardinali, sintetizza Pell, allo stato attuale è stato «indebolito da nomine eccentriche». Inoltre «molti cardinali sono sconosciuti l’uno all’altro, aggiungendo una nuova dimensione di imprevedibilità al prossimo conclave. Dopo il Vaticano II, le autorità cattoliche hanno spesso sottovalutato il potere ostile della secolarizzazione, del mondo». Pell aggiunge che ora la Chiesa è più debole «di 50 anni fa e molti fattori sono al di fuori del nostro controllo, almeno a breve termine, ad esempio il calo del numero dei credenti, la frequenza delle presenze alla messa, la scomparsa o l’estinzione di molti ordini religiosi». Nello scritto compaiono critiche aperte a Francesco: «Il papa non ha bisogno di essere il miglior evangelizzatore del mondo, né una forza politica. Il successore di Pietro, in quanto capo del collegio dei vescovi, che sono anche i successori degli apostoli, ha un ruolo fondamentale per l’unità e la dottrina. Il nuovo papa deve capire che il segreto della vitalità cristiana e cattolica viene dalla fedeltà agli insegnamenti di Cristo e alle pratiche cattoliche. Non viene dall’adattamento al mondo o dal denaro».

SCISMA

Secondo Pell uno dei «primi compiti del nuovo papa saranno il ripristino della normalità, il ripristino della chiarezza dottrinale nella fede e nella morale, il ripristino del giusto rispetto del diritto e la garanzia che il primo criterio per la nomina dei vescovi sia l’accettazione della tradizione apostolica. La competenza e la cultura teologica sono un vantaggio, non un ostacolo per tutti i vescovi e soprattutto per gli arcivescovi». Viene anche criticato poi il metodo con cui Papa Francesco ha avviato i raduni sinodali, con un dispendio enorme di denaro e senza mettere a fuoco i rischi: «La Chiesa tedesca ha già ora posizioni dottrinali non condivise da altre Chiese e non compatibili con la tradizione apostolica. Se non ci sarà una correzione romana di simili eresie, la Chiesa si ridurrebbe a una vaga federazione di Chiese locali, con visioni diverse, probabilmente più vicina a un modello anglicano o protestante, rispetto a un modello ortodosso».

Di conseguenza «una immediata priorità per il prossimo Papa deve essere quella di eliminare e prevenire uno sviluppo così pericoloso, richiedendo unità nell’essenziale e non permettendo differenze dottrinali inaccettabili. La moralità dell’attività omosessuale sarà uno di questi punti critici (…) È improbabile che uno scisma avvenga a sinistra, dove abitualmente non fanno drammi sulle questioni dottrinali. Uno scisma è più probabile che arrivi da destra ed è sempre possibile quando le tensioni liturgiche sono infiammate e non smorzate».

 

DEFICIT

Pell suggeriva poi «L'Unità nelle cose essenziali. Diversità in quelle non essenziali. Carità in tutto» oltre che un commissariamento all'ordine dei Gesuiti: «Sono in una situazione di catastrofico declino numerico, da 36 mila membri durante il Concilio a meno di 16 mila nel 2017 (con probabilmente il 20-25 per cento di loro sopra i 75 anni di età). In alcuni luoghi, c’è anche un catastrofico declino morale».

Sulla situazione finanziaria: «Il Vaticano non ha debiti sostanziali, ma i continui disavanzi annuali alla fine porteranno al fallimento. Ovviamente, si prenderanno provvedimenti per rimediare, per separare il Vaticano da complici criminali e bilanciare entrate e spese. Il Vaticano dovrà dimostrare competenza e integrità per attirare consistenti donazioni che aiutino a risolvere questo problema»

PROCESSO DI LONDRA

Sul processo per l'immobile di Londra, riferendosi al cardinale Becciu che è sempre stato il suo grande antagonista in curia, Pell ha denunciato che «non è stato trattato con giustizia perché è stato rimosso dal suo incarico e privato delle sue dignità cardinalizie senza alcuna prova. Non ha ricevuto il giusto processo. Tutti hanno diritto a un giusto processo». Quanto al Papa «si è servito del suo potere per interferire nei procedimenti giudiziari. Il Papa a volte, se non spesso, governa con decreti pontifici, motu proprio, che eliminano il diritto di appello delle persone colpite».

Vaticano, l'autorità finanziaria australiana risolve il giallo dei bonifici: indagini chiuse

© RIPRODUZIONE RISERVATA