Papa Francesco riceve i buddisti di Taiwan, ma per il Dalai Lama non c'è spazio in Vaticano

credit Tenzin Toejoi
di Franca Giansoldati
4 Minuti di Lettura
Giovedì 16 Marzo 2023, 19:18 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 19:14

Città del Vaticano – In dieci anni in Vaticano sono stati ricevuti buddisti di varie appartenenze, da quelli della Mongolia a quelli della Thailandia. Il Papa ha stretto le mani ai buddisti giapponesi e a quelli di Taiwan – come è avvenuto stamattina - ma per il Dalai Lama non c'è ancora spazio. Il leader mondiale buddista più seguito di tutto il pianeta, simbolo di pace ed emblema coraggioso di un intero popolo perseguitato dalla Cina, ormai non chiede nemmeno più udienza. Tanto Papa Francesco non lo riceverebbe mai, contrariamente a quello che è stato fatto dai suoi predecessori. Francesco non vuole guastarsi i rapporti diplomatici con Pechino.

Vaticano, vertice sul clima tra leader religiosi e Di Maio per la Cop26. Assente il Dalai Lama

Il Dalai Lama continua a predicare armonia e pace da Dharamsala, in India, dove vive da quando è in esilio. «Il Tibet ha attraversato grandi difficoltà, eppure abbiamo cercato di preservare la nostra cultura e le nostre tradizioni buddiste a beneficio del popolo cinese, mongolo e tibetano.

Allo stesso tempo è cresciuto l'interesse in Occidente e gli scienziati sono stati desiderosi di conoscere il funzionamento interno della mente e delle emozioni. Intendo continuare a fare ciò che posso nei prossimi decenni» continua a ripetere il Dalai Lama. 


Papa Francesco da quando è arrivato sul soglio di Pietro ha sbarrato le porte al Dalai Lama e ha cercato in tutti i modi di evitarlo. Finora non lo ha mai voluto riceverlo anche se è leader di un popolo sotto schiaffo dalla Cina.  Per non urtare il suscettibile governo cinese finora non è mai stata alzata la voce per denunciare le persecuzioni in Tibet. Un paio d'anni fa fu illuminante l'intervista su Repubblica dello storico segretario del Dalai Lama, Tethong che disse: «Papa Francesco rifiuta di ricevere il nostro leader perchè sta trattando con Pechino il riconoscimento dei vescovi di Roma». La realpolitik di Francesco ha avuto sempre la meglio sulla difesa dei diritti umani in Tibet.

Benedetto XVI invece ha più volte espresso «tristezza e dolore di fronte alla sofferenza di tante persone» in Tibet e ha auspicato che venisse scelta la strada del dialogo. «Con la violenza i problemi si aggravano» aveva detto Benedetto XVI. «Seguo con grande trepidazione le notizie che in questi giorni giungono dal Tibet. Il mio cuore di padre sente tristezza e dolore di fronte alla sofferenza di tante persone. Vi invito a unirvi a me nella preghiera. Chiediamo a Dio onnipotente, fonte di luce, che illumini le menti di tutti e dia a ciascuno il coraggio di scegliere la via del dialogo e della tolleranza». La stessa cosa fece Papa Wojtyla che volle chiamarlo ad Assisi al raduno dei leader religiosi. 

Papa Francesco difende l'Accordo con Pechino per le nomine episcopali: «L'intesa va bene e spero si possa rinnovare»

Stamattina Papa Francesco ha ricevuto una delegazione di più di cento monaci buddisti taiwanesi, appartenenti all’United Association of Humanistic Buddhism, ricevuti nella Sala Clementina insieme al delegato della Chiesa Cattolica a Taiwan, in occasione del loro pellegrinaggio educativo interreligioso nei luoghi sacri della religione cattolica. «La vostra visita, che avete definito un pellegrinaggio educativo, rappresenta un’occasione privilegiata per far progredire la cultura dell’incontro, in cui ci assumiamo il rischio di aprirci agli altri, confidando di scoprire in loro degli amici, dei fratelli e delle sorelle, e in questo modo impariamo e scopriamo di più su noi stessi. Infatti, sperimentando gli altri nella loro diversità, siamo incoraggiati a uscire da noi stessi e ad accettare e abbracciare le nostre differenze».

Il Dalai Lama contro la Cina: «Sta schiacciando fedi e culture». Agli arresti un vescovo

Ma del Dalai Lama nemmeno un cenno. Così come quando ricevette una delegazione di monaci della Cambogia in Vaticano. Insieme con loro ci sono rappresentanti della società civile del “nobile Paese”, con il cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, presidente del Dicastero per il Dialogo Interreligioso.
Ai 33 monaci buddisti delle scuole Theravada e Mahayana, in occasione del cinquantesimo anniversario dello storico incontro del diciassettesimo patriarca supremo buddista della Thailandia con Paolo VI, il 5 giugno 1972, Bergoglio ha parlato del dialogo e della collaborazione fra le due tradizioni religiose

Dalai Lama all'Italia: riscaldamento globale grave problema

© RIPRODUZIONE RISERVATA