Bambino Gesù, Enoc lascia: «Servono forze nuove per aprire la futura sede»

La presidente scelta 8 anni fa dal Papa si dimette: «Il mio è un atto di amore»

Bambino Gesù, Enoc lascia: «Servono forze nuove per aprire la futura sede»
di Franca Giansoldati e Francesco Pacifico
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Domenica 5 Febbraio 2023, 10:13 - Ultimo aggiornamento: 10:44

A Papa Francesco che l'aveva scelta quasi otto anni fa, Mariella Enoc ha comunicato la sua decisione sabato scorso. Prima che il Santo Padre partisse per la sua missione in Africa. Ieri la manager, 79 anni, ha ufficializzato la scelta di abbandonare la guida dell'ospedale Bambino Gesù, la più grande struttura pediatrica in Europa e di proprietà della Santa Sede. E dietro la sua scelta ci sarebbero sia la stanchezza per l'età che avanza sia il progetto per la costruzione della nuova sede del nosocomio: la scorsa primavera i vertici del Bambino Gesù si erano presentati a Palazzo Chigi, quando premier era Mario Draghi, con un piano per trasferire il Bambino Gesù nell'ex Forlanini. Un'operazione necessaria per avere più spazi, ma molto costosa: 300 milioni di euro, che molto probabilmente soltanto il governo può trovare.

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Il Vaticano avrebbe già individuato un sostituto. Le dimissioni della Enoc, però, sono congelate fino al rientro del Papa in Vaticano. Intanto la manager ha spiegato: «Nei giorni scorsi ho incontrato il Segretario di Stato e sabato nel pomeriggio il Santo Padre e ho detto loro che ritenevo utile per il bene dell'ospedale anticipare la fine del mio mandato per potere far sì che la grande impresa di una nuova sede del Gianicolo fosse intrapresa da chi ne avrebbe avuto la responsabilità del compimento». Per aggiungere: «L'ospedale sta vivendo un momento di grande crescita e di molte iniziative in corso e credo quindi che si possa capire che il mio è un atto di responsabilità e di amore verso il Bambino Gesù. Mi aiuta molto la vicinanza del Santo Padre».
Nell'incontro con Bergoglio Enoc, infatti, avrebbe esordito spiegando che a breve avrebbe compiuto 80 anni.

Ma il Santo Padre - tra loro c'è una fortissima consuetudine, sono soliti vedersi anche quando l'agenda del Pontefice è più blindata del solito - le avrebbe chiesto di continuare a collaborare assieme con un nuovo ruolo in Vaticano. Ma meno impegnativo. A riprova del legame così intenso, la stessa manager aveva spiegato in un'intervista al Sole 24Ore: «Il Santo Padre ama molto questo ospedale. Chi, forse, fatica ad amarlo altrettanto sono il Vaticano e la sua curia. Ma probabilmente mi sbaglio».

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I RISULTATI
Enoc, manager di origini novaresi con lunga esperienza nella sanità e nel terzo settore, fu scelta dal Papa nel 2015 per ridare smalto al policlinico. Durante la sua gestione ha rafforzato i livelli di assistenza, aumentato gli investimenti nella ricerca e attivato una rete con centri pediatrici nei Paesi poveri. L'ultimo progetto portato avanti riguarda la costruzione di una nuova struttura. Come detto, l'obiettivo è trasferirsi all'ex Forlanini, al Portuense. Del piano la manager avrebbe parlato nelle scorse settimane in un incontro a Palazzo Chigi con alti esponenti del governo. L'attuale esecutivo avrebbe confermato il suo interesse. Manca ancora il protocollo d'intenti necessario ad avviare la macchina, atteso già ai tempi di Draghi. Al riguardo spiegano da ambienti vaticani che, anche in caso di cambio della guardia in Regione Lazio, si guarda a una guida del Bambino Gesù con più energia, capace di confrontarsi anche con nuovi equilibri politici. Il tema è poi al centro della campagna elettorale. Alessio D'Amato, candidato del centrosinistra, vede accanto al trasferimento all'ex Forlanini «la nascita della più grande cittadella sanitaria» con Spallanzani e San Camillo. Francesco Rocca, candidato del centrodestra, guarda «con favore al progetto». Però fa notare che« il recupero del Forlanini è molto costoso».
 

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