Appello della Cei agli elettori: andate a votare e ai futuri eletti raccomanda di volare alto

Ai futuri eletti, deputati e senatori, i vescovi chiedono di volare alto

Appello della Cei agli elettori: andate a votare e ai futuri eletti raccomanda di volare alto
di Franca GIansoldati
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Mercoledì 21 Settembre 2022, 12:44

Città del Vaticano – A quattro giorni dal voto i vescovi italiani invitano i cattolici ad andare alle urne. «Il voto è una espressione qualificata della vita democratica di un Paese, ma è opportuno continuare a sentirsene partecipi attraverso tutti gli strumenti che la società civile ha a disposizione». Da tempo la Chiesa è preoccupata per la tendenza crescente della gente all'astensionismo in un evidente scollamento della società civile alla politica. «Rivolgiamo un appello agli elettori, ai giovani, a chi ha perso fiducia nelle Istituzioni e agli stessi rappresentanti che saranno eletti al Parlamento». 

Naturalmente l'appello della Cei non fornisce alcuna indicazione su chi votare, né offre una traccia sui criteri di scelta.

La neutralità sembra prevalere nel comunicato che è stato diramato dall'episcopato italiano. «Il voto è un diritto e un dovere da esercitare con consapevolezza. Siamo chiamati a fare discernimento fra le diverse proposte politiche alla luce del bene comune, liberi da qualsiasi tornaconto personale e attenti solo alla costruzione di una società più giusta, che riparte dagli ultimi e, per questo, possibile per tutti, e ospitale. Solo così può entrare il futuro! C’è un bisogno diffuso di comunità, da costruire e ricostruire sui territori in Italia e in Europa, con lo sguardo aperto al mondo, senza lasciare indietro nessuno. C’è urgenza di visioni ampie; di uno slancio culturale che sappia aprire orizzonti nuovi e nutrire un’educazione al bello, al vero e al giusto». 

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Ai futuri eletti, deputati e senatori, i vescovi chiedono di volare alto «e non dimenticare mai l’alta responsabilità di cui sono investiti. Il loro servizio è per tutti, in particolare per chi è più fragile e per chi non ha modo di far sentire la sua voce». L’agenda dei problemi del nostro Paese è fitta e i vescovi elencano le zone di sofferenza: le povertà in aumento costante e preoccupante, l’inverno demografico, la protezione degli anziani, i divari tra i territori, la transizione ecologica e la crisi energetica, la difesa dei posti di lavoro, soprattutto per i giovani, l’accoglienza, la tutela, la promozione e l’integrazione dei migranti, il superamento delle lungaggini burocratiche, le riforme dell’espressione democratica dello Stato e della legge elettorale. «È il tempo di scelte coraggiose e organiche. Non opportunismi, ma visioni. Vi invitiamo a vivere la responsabilità politica come la forma più alta di carità». 

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