Imbarazzo totale in Laterano (e a Santa Marta) dopo che un nutrito gruppo di preti anglicani di passaggio a Roma non solo ha celebrato una messa nella basilica papale ma il loro vescovo si è persino messo a sedere sullo scranno solitamente utilizzato dal Papa. Una cosa mai vista (e peraltro pare vietatissima). Non si è però trattato di un semplice testa coda ecumenico, piuttosto quello che appare come uno sfregio in realtà è solo un clamoroso equivoco dai contorni quasi comici, verificatosi per le falle evidenti nella catena di comunicazioni tra Londra e Roma. Qualcuno dice che probabilmente è stato travisato il messaggio che si trattava di preti protestanti forse per la scarsa dimestichezza con la lingua inglese di chi si è trovato in quel momento alle prese con la richiesta arrivata dall'Inghilterra.
Il gruppo anglicano tecnicamente non avrebbe mai potuto ottenere il permesso di celebrare al Laterano perché lo vieta il diritto canonico.
Il fatto è accaduto il 18 aprile ed è stato immediatamente oggetto di speculazioni e scandalo. Mai prima d'ora i protestanti avevano celebrato al laterano. Una cosa di per sé inimmaginabile, un po' come se un gruppo di cattolici andasse a Westminster a dire messa. Immediata la spiegazione corredata da scuse da parte di vertici della basilica di San Giovanni in Laterano. «Il Capitolo Lateranense, attraverso monsignor Guerino Di Tora, vicario capitolare, esprime profondo rammarico per quanto avvenuto martedì scorso all'interno della Basilica di San Giovanni in Laterano dove un gruppo di 50 sacerdoti, accompagnati dal loro vescovo, tutti appartenenti alla comunione anglicana, hanno celebrato all'altare maggiore della cattedrale di Roma, contravvenendo alle norme canoniche». Di Tora ha aggiunto che «l'increscioso episodio è stato causato da un difetto di comunicazione». Ora in Vaticano si sta cercando il prete pasticcione che ha provocato questa catena di equivoci.