Papa Francesco e l'allarme inascoltato sul clima, finora troppe parole e pochi fatti

Papa Francesco e l'allarme inascoltato sul clima, finora troppe parole e pochi fatti
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 4 Dicembre 2019, 10:03

Città del Vaticano - «Dobbiamo ascoltare la voce dei giovani». Troppe parole e pochi fatti. A tre anni dell'Accordo sul clima di Parigi, Papa Francesco mette in guardia la comunità internazionale sui rischi ambientali. «Servono impegni concertati e una dedizione generosa da parte di ogni paese». In gioco, spiega il pontefice della Laudato Sì, c'è la salute del pianeta terra. «Con tristezza, dopo quattro anni, dobbiamo ammettere che la consapevolezza di quello che c'è in gioco è ancora troppo debole e non si è in grado di rispondere adeguatamente al forte senso di urgenza per una rapida azione che, peraltro, è sollecitata dalla comunità scientifica internazionale».

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In un messaggio inviato alla conferenza sul clima in corso a Madrid, il Papa non lesina parole di critica a chi, in questi anni, ha frenato un cammino consapevole che potrebbe portare ad un accordo per una transizione del «nostro modello di sviluppo, incoraggiando la solidarietà e rafforzando fortemente i legami tra lotta contro i cambiamenti climatici e la povertà». Il Papa aggiunge che non bisogna smettere di cooperare assieme per contrastare i rischi ambientali che sono stati messi in evidenza dal IPCC, il panel che raggruppa all'Onu le comunità scientifiche. 

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«Oggi i giovani mostrano una maggiore sensibilità ai complessi problemi che sorgono da questa emergenza».

 

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