Città del Vaticano – In Europa ormai restano fuori solo i vescovi spagnoli e quelli italiani. Le uniche due conferenze episcopali che fanno ancora resistenza a non fornire un quadro complessivo del fenomeno degli abusi avvenuti negli ultimi decenni nelle proprie diocesi. In Italia la Cei finora non ha nemmeno mai voluto fornire un numero preciso dei sacerdoti denunciati alla Congregazione della Fede e quanti di questi sono stati ridotti allo stato laicale negli ultimi decenni. In Spagna la situazione va un po' meglio ma anche se la Chiesa esclude categoricamente di fare una indagine esaustiva come quella che ha intrapreso la Chiesa francese e che ha portato avanti un progetto coraggioso varando una commissione di inchiesta indipendente incaricata di analizzare tutto il materiale in archivio. Risultato della commissione l'esistenza di 330 mila vittime, secondo la stima fatta su 70 anni di indagine.
«Facilmente in Spagna potrebbe esserci un numero di vittime simile o superiore a quello della Francia» ha detto Jesús Zudaire, vittima e presidente dell'Associazione degli abusi sessuali nei centri religiosi della Navarra.
Se la Chiesa spagnola fatica ad avere un quadro completo sul fenomeno (ha parlato genericamente di 220 sacerdoti denunciati, 144 dei quali diocesani e 76 religiosi, senza però precisare il numero delle vittime, né i luoghi, né le date degli abusi) il quotidiano El Pais ha messo on line materiale giornalistico che riguarda denunce pubbliche, sentenze di tribunali civili, inchieste, lettere. Una sorta di contatore che aggiorna in tempo reale le statistiche delle vittime, dei preti abusatori e dei vescovi che hanno insabbiato i casi:
https://elpais.com/especiales/pederastia-en-la-iglesia-espanola/