Zone rosse in Umbria, negli ospedali stop operazioni e visite in ambulatorio fino al 21 febbraio

Zone rosse in Umbria, negli ospedali stop operazioni e visite in ambulatorio fino al 21 febbraio
di Monica Riccio
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Lunedì 8 Febbraio 2021, 12:58 - Ultimo aggiornamento: 17:13

Ospedali, in Umbria si ferma l'attività programmata fino al 21 febbraio. Anche a Orvieto. Riguarda tutti i presidi ospedalieri dell'Umbria, la comunicazione che oggi, lunedì 8 febbraio, a firma del commissario regionale per l'emergenza Covid, Massimo D’Angelo, è stata presa in carico da tutti i nosocomi della regione.

«Con la presente - riferisce la nota - si rappresenta che l’attuale scenario epidemico pone la Regione in una situazione di grande criticità. Tale contesto, come peraltro emerso nelle recenti sedute della Cabina di Monitoraggio, è caratterizzato dall’attuale rapida progressione dell’incidenza dei contagi, anche per la presenza di varianti (inglese e brasiliana) e di numerosi cluster ospedalieri e delle strutture extraospedaliere residenziali territoriali, che richiedono interventi tempestivi finalizzati alla limitazione della diffusione della circolazione virale, a ridurre la pressione sugli ospedali e ad aumentare la resilienza del Sistema sanitario

«A tal fine si dispone di procedere con urgenza, a partire da oggi e fino al 21.2.2021, alla sospensione delle attività chirurgiche di ricovero programmate procrastinabili, comprese le prestazioni Alpi, dell’attività di specialistica ambulatoriale procrastinabili e con classe di priorità D e P, comprese le prestazioni Alpi

«Si tratta di una misura necessaria che sarà applicata a tutti gli ospedali - spiega Massimo De Fino, direttore generale della Usl Umbria 2, raggiunto telefonicamente - mentre rimarranno aperti e totalmente in attività i Distretti Sanitari.

per quanto riguarda Orvieto, non è previsto e non è necessario che il "Santa Maria della Stella" diventi ospedale Covid, ma anche Orvieto, come tutti i presidi ospedalieri dovrà mettere in atto le disposizioni oggi diffuse. E' sempre garantita l'assistenza per l'emergenza-urgenza.» 

In pratica oltre alla sospensione delle visite e delle attività di sala operatoria non urgenti la comunicazione prevede di: «chiudere tutti gli accessi agli ospedali consentendo l’ingresso solo dall’entrata principale con sorveglianza e triage; sospendere le visite ai degenti e limitare l’accesso dei care-giver ai solo testati con tampone molecolare negativo; potenziare le misure di sorveglianza del personale; sottoporre a sorveglianza tutti gli attuali degenti; sottoporre a tampone molecolare tutti i pazienti in ingresso come già avviene, da ripetere nei negativi a distanza di 48 ore mantenendo l’isolamento degli ingressi.»

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